Gli ultimi dati di mercato (diffusi nelle scorse ore dal ministero delle Infrastruttura e dei Trasporti), relativi a maggio 2023, confermano il successo della DR. La piccola realtà molisana ha bruciato le tappe, imponendosi all’attenzione generale nel giro di pochi anni per la capacità di coniugare qualità e prezzo. Il pubblico di riferimento rimane sempre il solito, di medio-basso livello, privo di adeguate disponibilità economiche o, comunque, non intenzionato a svenarsi per un’auto, che considera soltanto funzionale agli spostamenti.
A onor del vero, il Costruttore ha dimostrato di saper compiere un ottimo lavoro pure in termini di dotazione, sicurezza e motorizzazioni. Con la DR 3.0 cerca di fare leva sulla platea di riferimento, andando a soddisfarne in maniera specifica le caratteristiche. Chi ha elevate pretese forse è meglio che punti su soluzioni alternative, le quali, però, verranno, di certo, a costare una cifra maggiore. Se, invece, si è disposti a chiudere un occhio su certi dettagli secondari, allora il veicolo è in grado di riservare parecchie soddisfazioni.
Il portafoglio prodotti della Casa è limitato in termini numerici. Del resto, è un marchio ancora relativamente giovane. Ma è altrettanto innegabile la capacità dei progettisti di realizzare un esemplare valido sotto il piano della qualità, senza andare a gravare troppo sui risparmi dei potenziali compratori. Come insegna la storia di altre aziende, una su tutte la rumena Dacia, è una delle credenziali chiave nel nostro territorio. A maggior ragione oggi, data la minore possibilità di spesa della clientela, con lo scoppio dell’inflazione.
L’idea alla radice è di facile comprensione e condivisibile, alla luce dei risultati messi a segno da celebri sorelle. Questa piccola azienda italiana ha saputo ottimizzare le risorse pure attraverso dei proficui accordi commerciali con potenze straniere, specie quelle provenienti dalla lontana Cina. Ma, senza perderci in lunghi fronzoli, andiamo a scoprire in che modo si presenta la DR 3.0, una proposta in cui il Costruttore ha dato dimostrazione di credere parecchio.
DR 3.0 in breve
Riassumendo in sintesi le peculiarità del veicolo, la DR 3.0 si inserisce nel segmento delle crossover di piccole dimensioni. Una fascia che i recenti dati di immatricolazione confermano dal notevole potenziale, non soltanto lungo la nostra penisola bensì a livello globale. Non per niente diversi marchi hanno deciso di riversare degli importanti investimenti, nella speranza di superare l’agguerrita concorrenza. Ovviamente, nel momento in cui ci si avvicina alla soluzione Made in Italy le aspettative devono essere realistiche. Altrimenti, la delusione è da porre in preventivo, ancor prima di conoscerla da vicino. A patto di voler basso, emergono pure le qualità conferite dall’azienda, partendo dal look aggressivo degli esterni.
Gli interni esprimono un’identità sportiva, impensabile alla luce della taglia “small-size”. Avete presente quando si dice che nella botte piccola ci sta il vino buono? Ecco, la DR 3.0 lo dimostra. La personalità estroversa ed esuberante si riflette pure a livello tecnico. Difatti, il motore, sprovvisto di turbocompressore, è un 1.5 litri in grado di erogare una potenza discreta. Una serie di accorte soluzioni permette di ridurre il peso complessivo, mentre il propulsore promette divertimento alla guida. In occasione del lancio prevede due differenti unità, una a benzina S2 da 1.5 litri da 117 CV e una velocità di picco di 117 km/h e una bifuel a Gpl, sulla quale grava un sovrapprezzo di 1.500 euro.
Esterni
Scendiamo ora nel dettaglio degli esterni con alcuni numeri: la DR 3.0 è lunga 417 cm, larga 1176 cm e alta 157 cm. In questo caso non si parla di una debuttante o di una nuova generazione nel senso stretto del termine. Al contrario, siamo in presenza di un restyling di metà carriera, disposto per confermare gli ottimi dati di vendita registrati in passato. Ai progettisti è stato commissionato il compito di rivedere un po’ il design, in linea con le moderne innovazioni apportate nell’industria delle quattro ruote.
Gli sforzi hanno principalmente riguardato il frontale del veicolo, dove la mascherina è resa un po’ più imponente, con listelli cromati collocati in senso orizzontale. Della zona anteriore spiccano poi i fari assottigliati e i fanali posteriori a LED. Al fine di sottolineare la vocazione off-road, sul tetto sono state montate delle barre, che sembrano comunque rispondere più a un fine estetico.
Per il resto siamo sempre in presenza della solita proposta, come, del resto, auspicavano i fan. I dettagli conferiti hanno, infatti, già permesso di fare breccia nella mente e nei cuori del pubblico di riferimento. Sparigliare le carte avrebbe potuto mandare all’aria quanto di buono era stato compiuto dai responsabili del corso stilistico. Siccome la formula funziona non aveva senso cambiare eccessivamente i connotati del crossover e il risultato è quello che potete constatare voi stessenelle foto ufficiali diramate dal produttore.
Interni
In rapporto alle dimensioni compatte, ideali per muoversi con totale disinvoltura nella giungla urbana, la DR 3.0 stupisce pure in merito alla capienza del vano bagagli. Di spazio ce n’è in abbondanza, adatto a compiere dei lunghi viaggi, magari nelle prossime vacanze estive. Un risultato davvero niente male, che costituisce uno dei principali punti di forza, garantendo più litri di crossover simili in commercio. Delle chicche quali la vernice metallizzata e il tetto apribile, inclusi nella dotazione di serie donano ulteriore appeal.
Poi, chiariamoci, il colpo d’occhio generale tende a dividere abbastanza i potenziali compratori. L’aspetto irregolare non è per tutti e nemmeno lo pretende la Casa della nostra penisola, che ha compreso l’importanza di distinguersi, a costo di scontentare qualcuno. Qualche piccolo problema forse lo si ravvisa in termini di praticità d’uso, nello specifico con il carico e lo stivaggio dei bagagli. Ma si tratta di sottigliezza, almeno se pensiamo alla politica di prezzo favorevole, garantita oltretutto in un periodo dove l’inflazione si fa sentire. Alla clientela viene data l’opportunità di personalizzare sia gli esterni e gli interni, secondo i propri gusti ed esigenze. Per una visibilità ottimale al volante la carrozzeria integra nuovi luci full LED.
L’unica vera nota stonata riguarda i materiali impiegati, la cui qualità lascia abbastanza a desiderare. In un senso o in un altro, le spese produttive andavano contenute, altrimenti si sarebbe trattato di un investimento a perdere. Peccato che la sicurezza non abbia ricevuto l’attenzione meritata.
Il pacchetto entry-level è di livello con un nuovo sistema multimediale con cerchi in lega da 17”, schermo da 9” con la funzione Apple CarPlay e smartphone mirroring per Android, apertura da remoto del bagagliaio, retrocamera, sensori di parcheggio posteriori, accensione automatica dei fari, “clima” soft touch, interni in ecopelle con inserti in tessuto. Tra i dispositivi ausiliari alla guida figurano il controllo dinamico del veicolo ESP (disinseribile), il controllo della trazione ASR, la frenata assistita EBA, il sistema antibloccaggio ABS, il sistema di monitoraggio automatico pressione pneumatici, l’assistenza per la partenza in salita HHC e il ripartitore elettronico di frenata EBD.
Il listino prezzi della DR 1.0 parte da 18.900 euro per la benzina da 1.5 litri da 116 CV, mentre per la benzina-GPL da 1.5 l è di 20.500 euro. In entrambi le declinazioni, il motore è associato alla trasmissione manuale a cinque rapporti e alla trazione anteriore.