Se le premesse sono queste, l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio EV regalerà tantissime emozioni ai (pochi) fa che se la potranno permettere. Benché sia ancora troppo presto per parlare di prezzo, è pressoché certa la volontà del marchio di puntare sull’alta esclusività, con una produzione limitata a pochissime unità. Ma il costo da porre in preventivo sarà giustificato dalle straordinarie performance, ventilate dall’amministratore delegato Jean-Philippe Imparato, secondo cui la vettura sarà una “bomba”, capace di raggiungere i 1.000 CV. Numeri da far girare la testa, andando a soddisfare le elevate pretese di un pubblico estremamente esigente.
Alfa Romeo Giulia: la futura Quadrifoglio a batteria sarà un’esplosione di cattiveria
Del resto, il passato della Casa impone uno sforzo significativo sotto il piano delle performance, specialmente oggi, con la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e PSA Groupe. Inoltre, invita a sperarci l’eccellente operato compiuto nel recente passato, rappresentato dalla spettacolare 33 Stradale. Riprendendo un nome illustre degli anni Sessanta, la Casa italiana ha realizzato un capolavoro di design e meccanica, andata sold-out ancor prima del reveal ufficiale. Nei prossimi mesi verranno consegnate le sole 33 unità fabbricate, il manifesto più fulgido di dove l’azienda sappia spingersi se posto nelle migliori condizioni.
In confronto alla 33 Stradale, l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio EV perderà qualcosa, ma in confronto all’esemplare di base segnerà un deciso passo avanti. Dotata di forme filanti e aerodinamiche, in linea con il corso stilistico attualmente messo in pratica dal Biscione. Le dimensioni saranno grossomodo simili a quelle del veicolo odierno, di poco maggiorate affinché l’abitabilità e la capienza del vano bagagli migliorino.
Il progetto definitivo vedrà la luce sull’architettura STLA Large di Stellantis, l’ideale per ottenere una spiccata rigidità del telaio e un bilanciamento del peso ottimale. E il luogo di fabbricazione? A conferma dell’orgoglio italiano, nascerà presso lo stabilimento di Cassino (Piedimonte San Germano). A differenza di brand più popolari (vedi Fiat, con la Panda EV commissionata a Kragujevac e la Topolino a Kenitra),l’identità dell’azienda rimarrà legata alla terra d’origine.
Lanciarsi in previsioni sulla cifra d’accesso è prematuro, e lo abbiamo già detto in apertura. Ciononostante, lo spettacolare colpo d’occhio, l’esuberanza su strada e il prestigio della compagnia induce a credere sarà un successo. Ciò purché le full electric vengano sdoganate in toto.