Orribile novembre 2024 per le vendite Stellantis in Italia. Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia, fa notare cinque aspetti.
Uno. L’ultimo mese s’è persa una vendita su quattro. Stellantis conta 30.893 auto immatricolate, il 24,87% in meno rispetto al 2023: -9,06% per Alfa Romeo (2.479 targhe), +7,5% per Citroën (4.629), -3,94% per DS (439), -41,74% per Fiat (8.794) come si diceva su, -14,69% per Jeep (4.978), -79,69 per Lancia (812), -59,49% per Maserati (111), -12,54% per Opel (2.664) e +11,24% per Peugeot (5.987).
Due. Fiat (-42%) mantiene a stento la terza posizione dietro a Toyota e Volkswagen, ma il già poco consono gradino più basso del podio è persino insidiato da Dacia, che nell’undicesimo mese dell’anno ha immatricolato appena 260 auto in meno della Casa italiana.
Malinconia assoluta Fiat
Tre. Nella classifica Top 5 marchi per canale, Fiat non compare nelle prime 5 posizioni tra i privati, è terza nelle immatricolazioni dirette aziendali (dietro a Mercedes e BMW), quarta nel noleggio a lungo termine.
Quattro. Quota BEV all’interno dei marchi Stellantis in Italia 2,6% (4% la media mercato).
Tutto in mano alle km zero
Cinque. Fiat largamente prima nelle autoimmatricolazioni. Sono le km zero. Ma fino a quando la situazione regge? Obiettivo stare alla larga dalle multe Ue.
Sanzioni dell’Unione europea: numeri da brivido
Stando a Dataforce, in Europa per non pagare multe bisognerà vendere 1 elettrica ogni 4 termiche. Ammettiamo che nel 2025 volessimo fare gli stessi volumi 2024, in Italia. Raddoppiando la quota di elettriche e termiche ibride plug-in, pagherebbe multe per 3 miliardi di euro. Se il mercato vetture in Italia nel 2025 volesse evitare sanzioni, e sempre raddoppiando la quota di BEV e PHEV, chiuderebbe a 650.000 unità. Si arriverebbe al collasso del sistema.