Le immatricolazioni a noleggio auto nel primo trimestre valgono il 31% del mercato. Boom del noleggio a breve termine. Il settore nel complesso compra il 35,2% delle elettriche e il 55,3% delle plug-in. È la sintesi dell’analisi condotta da Aniasa (l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore della mobilità pay-per-use) e Dataforce Italia (società di analisi). Insomma, aggiungiamo noi, senza auto a noleggio, le note delle vendite sarebbe ancora più grigie di quanto siano: numeri inferiori e meno transizione verde.
Noleggio auto, boom del breve
In generale, il settore del noleggio veicoli ha aperto il 2024 in leggera crescita sull’anno scorso: +5,46% nel primo trimestre: grazie al breve termine (+71,13%) e dal buon andamento del settore dei veicoli commerciali nel lungo termine (+33,83%). Mogio il long term a -13,55%. Il tutto basato su dati ufficiali del ministero delle Infrastrutture.
Era da prima della pandemia che non si registrava un aumento così forte nel breve termine, trainato principalmente dalle autovetture di piccola e media fascia/cilindrata. Perché? Siamo prossimi all’estate. Le società di nolo comprano macchine da dare a famiglie e coppie e single, per divertirsi nei weekend, o in periodi brevi. Sembra alle spalle il triennio 2021-2023 in cui si registravano non poche difficoltà nell’approvvigionamento di veicoli da parte di questo canale.
Annuncio incentivi: disastro
Per Alberto Viano, presidente Aniasa, i dati relativi all’andamento delle immatricolazioni a noleggio del primo trimestre evidenziano una crescita rallentata del settore. A frenare le immatricolazioni sta contribuendo decisamente l’effetto annuncio incentivi del governo. Sta provocando nelle aziende clienti un rinvio del rinnovo delle flotte, in attesa che i nuovi incentivi (finalmente al 100% anche per il noleggio) entrino in vigore. E se ci fosse ulteriore periodo di attesa? Che rischio: azzerare le nuove immatricolazioni di veicoli a basse e zero emissioni anche nel mese di aprile. Viano conclude: occhio al “paradossale effetto di innalzamento dell’età media delle vetture in flotta”.