Come proteggersi dallo tsunami di auto elettriche cinesi? Unendo le forze. Come vogliono fare le giapponesi Nissan Motor Co. e Honda Motor Co., che hanno firmato un memorandum d’intesa per avviare discussioni e riflessioni sull’integrazione delle attività. Per la fusione futura con una holding. Honda e Nissan pianificano di fondersi, con la prima al posto di guida, entro l’estate del 2026. Obiettivo, accelerare i loro sforzi verso il raggiungimento di una società a zero emissioni di anidride carbonica e a zero incidenti stradali, tramite una partnership strategica per l’intelligenza e l’elettrificazione dei veicoli. Siccome AI e batterie sono il cuore delle macchine del Dragone, a prezzi iper competitivi, è chiaro che nel mirino ci siano le aziende del Regno di Mezzo. Lì dove i nippo perdono quote, per via di consumatori in adorazione delle tecnologie delle Case del Celeste Impero. Quello che era l’Eldorado delle società auto estere, oggi è un campo di battaglia in cui si riportano dolorose sconfitte. Ma non si vuole abdicare in un mercato dalle potenzialità immense. Comunque, i due giappo non nominano mai la Cina né le Case cinesi, parlando al massimo del contesto mondiale.
Si spinge forte
Il 15 marzo 2024 era già stato firmato un memorandum riguardante una partnership. Il 1° agosto, passo avanti. Ora, il memorandum d’intesa di fine dicembre 2024 tra Nissan e Honda è un’opzione per mantenere la competitività globale e per consentire alle due aziende di continuare a fornire prodotti e servizi più adatti alle esigenze dei clienti di tutto il mondo, nell’ambito delle piattaforme per i veicoli software-defined di prossima generazione. C’è un forte richiamo alla base industriale giapponese come “azienda leader nella mobilità globale”: in funzione anti Cina, aggiungiamo noi. Per Makoto Uchida, Nissan Director, President, Cec and Representative Executive Office, “unendo i punti di forza di entrambe le aziende, potremo offrire un valore senza pari ai clienti di tutto il mondo che apprezzano i nostri rispettivi marchi”. In linea Toshihiro Mibe, Honda Director and Representative Executive Officer: “Siamo ancora nelle fasi iniziali, ma al fine di trovare una direzione per la possibilità di un’integrazione aziendale entro la fine di gennaio 2025”.
Quale futuro
Nissan e Honda potranno puntare a diventare un’azienda di mobilità di livello mondiale: fatturato superiore a 30.000 miliardi di yen. E utile operativo di oltre 3.000 miliardi di yen. Anche riducendo i costi, e aumentando l’efficienza dello sviluppo. Nonché accrescendo le vendite. Si punta a razionalizzare le operazioni di acquisto, approvvigionandosi di componenti comuni dalla stessa catena di fornitura e in collaborazione con i partner commerciali. Nissan e Honda intendono costituire, attraverso un trasferimento di azioni congiunto, una holding che sarà la società madre di entrambe le aziende. Serve il sì dell’assemblea generale degli azionisti di ciascuna società, e l’ok da parte delle autorità competenti. Le azioni della nuova holding congiunta saranno quotate sul Prime Market della Borsa di Tokyo per agosto 2026. E Mitsubishi? Il memorandum è accompagnato da un documento di accordo: prevede il coinvolgimento della Casa dei tre diamanti. Che entro la fine di gennaio 2025 dirà sì o no.
Ghosn non concorda
L’ex Ceo Nissan, Carlos Ghosn, travolto anni fa da uno scandalo, non concorda: sostiene che sia un’acquisizione nascosta. Honda forte compra l’altra, che è debole. “Non è un accordo pragmatico perché, francamente, le sinergie tra le due società sono difficili da trovare. Mossa disperata in modalità panico” da parte di Nissan. Rammentiamo che Ghosn, limitatamente alle auto, fu un genio totale: inventando le crossover come Qashqai fece fare profitti stellari a Nissan.