Nissan Leaf, la ricarica rapida potrebbe provocare incendi

Dario Marchetti Autore
Oltre 23mila i veicoli interessati, con la soluzione consistente in un nuovo software

Il pericolo degli incendi rischia di rappresentare un grosso problema, agli occhi di chi vorrebbe passare dai motori termici a quelli elettrici. Basta in effetti vedere il clamore con cui sono state seguite le vicende della Florida, ove un gran numero di veicoli elettrici è andato a fuoco a causa del contatto con l’acqua collegata all’uragano Helene.

Ora, sempre dagli Stati Uniti arriva una notizia che non farà certo piacere a chi possiede una Nissan Leaf. La casa giapponese, infatti, è stata costretta a richiamare più di 23mila modelli elettrici, in quanto sussiste il rischio di incendi nel corso della ricarica rapida. Si tratta in effetti di un problema di non poco conto, con la stessa azienda costretta a invitare i proprietari interessati a non sottovalutare i rischi, per tutelare la propria sicurezza personale. Anche in considerazione degli eventi scatenatisi in estate in Corea del Sud dopo l’incendio di un veicolo elettrico parcheggiato in un garage, a Incheon, che ha causato un vero e proprio disastro, costringendo centinaia di famiglie a evacuare la propria abitazione.

Nissan Leaf, cos’è a provocare il rischio di incendio?

Attenzione alla ricarica rapida di Livello 3: potrebbe causare l’incendio della propria Nissan Leaf. È stata la stessa casa nipponica a rivelare che i pacchi batteria di alcuni modelli elettrici prodotti nel biennio tra il 2019 e il 2020 possono avere problemi in tal senso.

Nissan Leaf

A causarli la possibile presenza di eccessivi depositi di litio all’interno delle celle della batteria. Ciò potrebbe scaturire in un aumento della resistenza elettrica e causare potenzialmente una fluttuazione nello stato di carica. Di conseguenza, quando il veicolo è in carica rapida di Livello 3, la maggiore resistenza elettrica potrebbe riscaldare rapidamente la batteria, aumentando la possibilità di un incendio.

La stessa casa automobilistica ha poi affermato che i proprietari dei modelli interessati potrebbero notare fumo, rumore, interruzioni della carica o odori termici provenienti dal pacco batteria durante la ricarica. Anche la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) è a conoscenza del problema, tanto da aver diramato un avviso. Al suo interno, però, non specifica se Nissan è a conoscenza di incendi effettivamente avvenuti o se al momento si tratta solo di un problema potenziale. La prudenza non è mai troppa, però, alla luce dei tanti episodi degli ultimi mesi.

Episodi che hanno largamente impressionato l’opinione pubblica e spinto le autorità a farsi carico del problema. Come è avvenuto appunto in Florida, dove il governatore Ron DeSantis ha consigliato di parcheggiare in alto le auto elettriche durante l’uragano Helene. Un consiglio che non ha impedito incendi e disastri vari.

Intanto la Leaf si avvia verso la sua terza generazione

Sono complessivamente 23.887 i veicoli interessati dal richiamo di Nissan. Si tratta di Leaf 2019-2020MY prodotte con la porta di ricarica rapida CHAdeMO di livello 3 tra il 29 agosto 2018 e il 3 novembre 2020 presso lo stabilimento Nissan di Smyrna. Sono interessate sia la versione da 60 kWh che quella da 40 kWh della Leaf.

Nissan Leaf

Come accade in queste occasioni, i proprietari dei veicoli richiamati riceveranno presto lettere ufficiali che li istruiranno a evitare di utilizzare la ricarica rapida di Livello 3. Un consiglio che dovranno seguire almeno finché non sarà disponibile una soluzione permanente.

La soluzione è affidata allo sviluppo di un nuovo software, che stando a quanto trapelato sinora, non dovrebbe essere pronto prima di novembre. Una volta che sarà stato varato, toccherà alle concessionarie Nissan procedere al suo aggiornamento, sperando che sia effettivamente in grado di eliminare il difetto e i rischi ad esso collegati.

Il problema emerso rende ancora più necessario l’arrivo di una terza generazione di Nissan Leaf. La seconda generazione è sul mercato ormai dalla fase finale del 2017 e il modello è praticamente obsoleto. Soprattutto se raffrontato alle auto elettriche che sono presenti al momento sul mercato. La lavorazione della casa giapponese in tal senso è già stata avviata e da quanto emerso sinora, il modello di terza generazione dovrebbe essere radicalmente diverso dall’attuale. Si tratterebbe infatti di un crossover, con l’adozione di un design ispirato al Chill-Out Concept del 2021.

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