Nissan e Honda verso la fusione, per cercare di contenere i costi

Dario Marchetti Autore
A sostenerlo è Nikkei, mentre da parte delle due case, per ora, si parla di semplici colloqui

Il momento del settore automobilistico è molto problematico. Le difficoltà dei mercati e i ritardi nella diffusione dell’auto elettrica, infatti, si stanno riflettendo con inusitata durezza sui bilanci di molte case, costringendole a ripensare alle proprie strategie, per non essere travolte.

A quanto sembra, anche l’automotive giapponese si trova nell’occhio del ciclone. E per cercare di non prestare il fianco alla sua sua furia devastatrice, Honda e Nissan starebbero pensando ad una completa fusione. Un provvedimento il quale corrisponderebbe in particolare all’esigenza di contenere i costi. Figlia a sua volta della vera e propria guerra commerciale che potrebbe divampare ben presto, a livello globale. Le cui prime avvisaglie, del resto, possono essere ravvisate in Cina, ovvero sul più grande mercato mondiale.

Nissan e Honda vanno verso la fusione? Le indiscrezioni al riguardo si infittiscono

Le voci su contatti tra Nissan e Honda avevano iniziato a filtrare all’inizio del mese. Le segnalazioni, in realtà, erano in quel momento focalizzate sull’intenzione da parte di Honda di acquistare una quota di Nissan. Ora, però, le relazioni tra i due marchi del Sol Levante sembrano aver fatto un deciso salto di qualità. E non si tratterebbe più del semplice acquisto di quote, bensì di una vera e propria fusione.

Nissan Altima

Ad avanzare l’ipotesi che una fusione completa tra Nissan e Honda potrebbe essere l’epilogo finale, è stato Nikkei. Dopo la diffusione delle indiscrezioni, però, è stata la Reuters a cercare di capirci qualcosa di più. Lo ha fatto interpellando le case stesse, senza però alcun riscontro. Nessuna conferma o smentita, e già il fatto che non ci sia stata quest’ultima potrebbe essere interpretato alla stregua di una conferma su quanto sta accadendo.

In realtà, però, Nissan e Honda hanno rilasciato dichiarazioni, che sono da interpretare. Al loro interno, infatti, affermano che la loro partnership precedentemente annunciata sarebbe da intendere come una “esplorazione di varie possibilità per una futura collaborazione, sfruttando i punti di forza reciproci”. Inoltre, le aziende hanno anche affermato che gli azionisti sarebbero stati informati di eventuali aggiornamenti.

Al di là delle dichiarazioni di prammatica, qualcosa bolle in pentola

Proprio le dichiarazioni rilasciate dalle due aziende lasciano intendere che qualcosa sta bollendo in pentola. Resta quindi da capire in quale direzione possano andare le eventuali novità in ottica futura. Nikkei, da parte sua, non sembra avere eccessivi dubbi in proposito, affermando che l’intenzione di Nissan e Honda sarebbe quella di dare vita ad un’unica holding, la quale potrebbe andare a includere anche Mitsubishi.

Ove questa ipotesi si concretizzasse, si tratterebbe di un vero e proprio evento. Una fusione di questo genere, infatti, creerebbe una entità più grande di Stellantis. A comporre la nuova galassia di case automobilistiche, infatti, sarebbero Nissan, Infiniti, Mitsubishi, Honda e Acura. Senza contare le ricadute in orbita Renault–Nissan–Mitsubishi Alliance, di cui al momento è complicato capire le implicazioni.

Honda NSX

Occorre comunque sottolineare come i colloqui tra Nissan e Honda arrivino in un momento topico per la prima. Nissan, infatti, si trova in un momento di crisi talmente acuto da far temere per la sua stessa sopravvivenza. Segnalato da un recente rapporto del Financial Times, il quale ha citato due fonti secondo cui la casa ha soltanto tra i 12 e i 14 mesi per evitare il fallimento.

Il tutto mentre i risultati commerciali continuano a peggiorare a ritmo sostenuto. Basti pensare alla diminuzione delle vendite sul mercato degli Stati Uniti, calate nell’ordine del 26,3% nel corso dell’ultimo decennio. Mentre quelle di Infiniti, nello stesso arco temporale fanno registrare un crollo del 45%. Così come non stanno andando bene le cose in Cina, ove comunque la contesa si sta rivelando difficile per tutti i marchi non locali. Un quadro talmente disastrato, da consigliare perlomeno di non restare fermi in attesa del crollo.

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