Nio amplia la rete di collaborazioni nel campo del battery swapping. L’azienda cinese, specializzata nella produzione delle auto elettriche, ha sottoscritto delle intese insieme a Chery e Jac per cooperare su standard, tecnologia e stazioni. Gli accordi in questione rinforzano le politiche di Nio, determinata a diventare la numero uno del campo in Cina. Nella nota diramata agli organi di informazione, l’azienda sottolinea come la tecnologia abbia un peso cruciale nella diffusione delle vetture a zero emissioni in Cina, dove la rete di ricarica pubblica rimane in via di sviluppo.
Nio: scambio batterie punto chiave del suo percorso di crescita
Per coloro che ancora lo ignorassero, il battery swapping consiste nella sostituzione dell’accumulatore scarico da parte dei conducenti con uno carico in pochi minuti. Di conseguenza, viene meno il bisogno di passare alla ricarica nelle stazioni domestiche o pubbliche, il che rende l’utilizzo delle BEV più conveniente. Quello degli oneri associati alla mobilità ecologica costituisce uno dei principali deterrenti dietro alla loro scarsa diffusione in certi territori. Oltre agli elevati prezzi di listino delle Case, incide negativamente la scarsa diffusione dei punti di rifornimento, nonché la lentezza del processo.
Nio ha avuto il merito di muoversi in anticipo rispetto ai competitor: installata la prima rete nel 2018, oggi ne conta circa 2.100 lungo l’intera Cina. Grazie all’unione tra operatori del campo, le parti avranno l’opportunità di velocizzare il relativo consolidamento. Anche Chery e Jac sono realtà della Repubblica del Dragone, altrettanto radicate nei confini nazionali. Secondo le dichiarazioni di Nio, l’intesa condurrà a un nuovo sistema di battery swapping, che sarà compatibile con i veicoli di ulteriori produttori. Esso sarà disponibile dal 2026 in avanti.
Il passo compiuto costituisce una tappa essenziale nel processo di rafforzamento. La società dispone di risorse finanziarie e tecnologie per mettere in piedi un network capillare.
Intanto, sempre in Cina, la commissione d’inchiesta dell’Unione Europea è sul punto di aprire le indagini circa le presunte operazioni di dumping. Si tratta dello step successivo alla campagna avviata dalla presidente Ursula von der Leyen, tanto invocata dalla Francia. Che, come da previsione, non ha inserito nessun veicolo fabbricato in Cina nella lista ottenibile dalla popolazione mediante il leasing sociale. La svolta, cercata fermamente dal Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, consentirà di prendere a noleggio delle BEV, al modico canone di 100 euro mensili.