Sarà impossibile comprare Alfa Romeo Giulia e Stelvio a benzina, coi mitici V6 e 2.0 turbo. Forse, la decisione del Gruppo Stellantis è dovuta al timore delle multe UE. In vendita le diesel (2.2 da 160 e 210 CV). La chiusura dell’ordinabilità dal 31 marzo 2025 con le Quadrifoglio, per concludersi il 31 maggio con le 2.0 turbobenzina da 280 CV.
Alto di gamma, che vuoto
La parte alta della gamma Alfa avrà solo versioni diesel: venderebbe unicamente Junior e Tonale. Chissà, magari sbarcheranno le versioni aggiornate del quattro cilindri mild hybrid.

Manovra azzardata
Quindi, niente Alfa in promozione a 85.000 euro (per esempio), con il loro iconico V6 biturbo. Un cliente fedele al Biscione, che desidera un’auto con carattere, cosa dovrebbe fare? Le concessionarie nulla possono, giacché i venditori devono attenersi alle direttive di casa madre: l’azienda italia del Gruppo euroamericano Stellantis (dove i francesi hanno un bel peso…). Il rischio è che il classico cliente Alfa che ama il cuore sportivo e delle performance del brand nazionale scappi altrove. Mafari Audi (VW), BMW e Mercedes.
L’auto è “emozione” per il consumatore affezionato, non è “numeri”. Serve distinguersi attraverso l’innovazione italiana, l’eccellenza del prodotto. Urge la creazione di una proposta unica che scaldi l’anima degli automobilisti. Parliamo del cliente Alfa, persona proiettata nel futuro che ama la performance, la classe, lo stile italico, il profumo della storia del Biscione: non ci riferiamo a nonna Pina che vuole la microcar per andare a fare la spesa al discount del paesello. Può darsi che il core business Alfa sia legato alla tradizione. Magari l’alfista vuole solo il benzina performante, la trazione posteriore, il sei cilindri: guidare il Biscione come motivo di orgoglio.