Iniziamo dai dati precisi di YATO Dynamics: a gennaio 2025, le auto elettriche in Europa sono state 166.000 nei 28 Paesi UE, con +37,3%. E +4,8 punti percentuali, al 16,7%, di quota mercato. Ma perché tutto questo? I numeri bisogna saperli interpretare. Chi li snocciola in modo gelido o non è capace di leggerli o è in malafede.
Uno: le multe
Nel 2026, l’UE appiopperà 16 miliardi di euro di multe alle Case che nel 2025 venderanno troppe auto inquinanti. Per evitare le ammende, serve targare meno termiche e più elettriche. In qualsiasi modo. Super sconti, mega promozioni, stock da smaltire, km 0, autoimmatricolazioni speciali, noleggi interni. Occorre abbassare il rilascio medio di CO2 (da 115,1 g CO2/km a 93,6 g CO2/km). Ce la si fa solo con le full electric: che sono a zero emissioni. Al contempo, basta alzare i listini di auto a benzina e termiche, senza rinnovare la gamma. Idem fuori UE: +41,6% del mercato britannico.
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Due: il rimbalzo
C’è un rimbalzo statistico. Tre dei quattro mercati più grandi della regione, che insieme rappresentano il 64% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria, hanno registrato solidi guadagni a due cifre: Germania (+53,5%), Belgio (+37,2%) e Paesi Bassi (+28,2%). In particolare, in terra tedesca, ci sono stati i bonus 2023, poi nulla con la fase di depressione nel 2024 e ora il confronto vinto molto facilmente da gennaio 2025. Italia caso a parte con +126,2%, Germania +53,5% e Spagna +48,5%.
Tre: arbitro imparziale
I volumi di vendita delle elettriche scompaiono innanzi a quelli di benzina e diesel. Eppure c’è un arbitro imparziale che tifa full electric: multe UE, ZTL chiuse alle termiche, tasse su benza e gasolio. Neppure con arbitro a favore le elettriche vincono: classico caso di squadra imbranata. Appena avrà un arbitro imparziale, ricomincerà a perdere.