Attualmente, nel mondo ci sono 20 milioni di auto fra elettriche e ibride plug-in: tre quarti BEV. Il resto PHEV. Lo dicono le stime di Bloomberg NEF, mentre nel 2016 in circolazione c’è solo un milione di queste vetture a batteria. Sono state vendute perlopiù negli ultimi 18 mesi.
Sono divise così: Cina: 46%, Europa 34%, Usa 15%, resto del mondo 5%. Grande il merito dei Governi virtuosi, che hanno piazzato incentivi. E che fanno installare colonnine di ricarica rapida.
Elettriche e ibride plug-in: questione bonus
E in Italia? Circa 264.000. Da noi, la situazione è paradossale. È ormai evidente a tutti che il mercato sta aspettando gli incentivi, oltre a vivere nell’incertezza, attacca Motus-E. Il totale immatricolato da inizio anno va peggio sia di marzo 2021 dei primi tre mesi del 2020 e l’Italia è maglia nera dei grandi mercati, con Germania, Spagna e Regno Unito che vedono crescere l’immatricolato totale rispetto al 2021. Tutti i mercati in cui ci sono gli incentivi solo sulle elettriche (BEV e PHEV).
Da noi, i veicoli PHEV immatricolati nel primo trimestre sono in gran parte SUV (più dell’80%), mentre le BEV con modello SUV sono solo il 44%: numero comparabile con tutte le immatricolazioni nella fascia di emissioni 61-135 gCO2/km, e inferiore al totale del mercato auto di questo primo trimestre 2022 che vede il 52% dei veicoli immatricolati SUV. Questo è indice della presenza di modelli elettrici per tutte le categorie di veicoli che scontano tuttavia un prezzo medio più alto per i costi di sviluppo che le case affrontano sui modelli puri a batteria.
Per diffondere modelli non solo premium serve perciò un supporto anche a potenziali prime auto di famiglia (come le berline).
Bizzarria colonnine da noi
Questa impostazione degli incentivi risulta ulteriormente incoerente con gli sviluppi attuali delle infrastrutture di ricarica ad uso pubblico, con i fondi stanziati nel PNRR (focalizzati sulle ricariche veloci e ultraveloci) e gli importanti investimenti privati che sono già stati pianificati per questo e i prossimi anni. Infatti, con il tetto massimo degli incentivi a 35.000€ si escludono quasi del tutto le auto che ricaricano a potenze superiori ai 100 kW.
I valori delle installazioni delle infrastrutture di ricarica ci mostrano una crescita significativa della potenza media (il 16% delle stazioni installate nel trimestre gennaio-marzo 2022 è veloce o ultraveloce, contro una percentuale media degli anni precedenti sotto al 5%) a fronte di numeri di punti di ricarica installati anche superiori rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso.