Multe più care del 17% dal 1° gennaio 2025? A volte gli incubi tornano

Ippolito Visconti Autore News Auto
L’anno prossimo potrebbe scattare una legnata sui verbali.
multe autovelox

La legge parla chiaro: ogni due anni dal 1995, con decreto, il governo può stabilire l’aumento biennale degli importi delle multe da Codice della strada. Lo dice l’articolo 195, comma 3, del Codice stesso. Possibile stanga di quanto il 1° gennaio 2025? In misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. Si vedrà cosa dice la legge Bilancio 2025, predisposta in questi giorni: oggi, 21 ottobre 2024, scatta l’iter di approvazione in Parlamento entro il 31 dicembre 2024.

Il 1° gennaio 2023, zero aumenti

Facciamo un passo indietro. Legge Bilancio 2023 pensata a fine 2022: il governo, in considerazione  dell’eccezionale  situazione  economica, per gli anni 2023  e  2024 sospendeva  l’aggiornamento  biennale  delle sanzioni  amministrative  pecuniarie del +15%. Sospendeva. Non cancellava. Grazia temporanea, non definitiva. Prima o poi la stangata arriva, inclusa quella della sospensione. Oggi come ieri, c’è crisi. Famiglie squattrinate, euro che ha devastato i conti correnti e fatto a pezzi gli stipendi.

velox

Potenziale tsunami

Se il governo fa ripartire l’aumento delle sanzioni conteggiando 4 anni di inflazione, avremmo un +17,3%. O conteggia solo il biennio: +1,5%. O sospende ancora. Poi, nel 2027, c’è l’apocalisse: l’inflazione del biennio 2020-2022 più l’inflazione 2023-2024 più l’inflazione 2025-2026. 

Le lacrime dei Comuni

Sullo sfondo, massima attenzione alle lobby dei Comuni. Piangono perché perdono molti soldi degli autovelox non omologati. Alcuni enti tengono lo stesso le macchinette accese. Il loro timore è che, dopo Codice della strada e Cassazione, arrivi anche un’altra ennesima norma per spegnere in modo definitivo le telecamere. Quindi, niente Grande Fratello, zero aumenti delle multe nel 2023, magari zero rincari nel 2025, e lacrime ancora più pesanti. La pressione dei gruppi in Parlamento potrebbe farsi fortissima: servono quattrini per ripianare i buchi di bilancio fatti dalla politica locale.

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