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Multe e bolli auto non pagati: quanti miliardi di euro

In Italia, multe stradali e bolli auto non pagati per 4,4 miliardi l’anno, con 10,8 milioni di cartelle.

Gli automobilisti italiani hanno un debito di 4,4 miliardi l’anno con l’Agenzia delle Entrate: 10,8 milioni di cartelle per multe stradali e bolli auto non pagati. Per i verbali, non si tratta di evasione fiscale. Per i bolli, sì, perché sono tasse di proprietà della vettura. Come riporta il Sole, abbiamo per le multe 4 milioni di iscrizioni a ruolo per 2,67 miliardi, e per i bolli auto non pagati alle Regioni 6,8 milioni l’anno, per un valore di 1,75 miliardi annuo. Lo ha detto in commissione Finanze al Senato l’Agenzia delle Entrate.

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Quanti non pagano multe e bolli auto

I titolari delle cartelle fiscali sono 15,93 milioni di persone fisiche senza attività economica (lavoratori dipendenti e pensionati, nel linguaggio burocratese della Pubblica amministrazione) più 2,86 milioni di persone fisiche con attività economica (professionisti e lavoratori autonomi), e 3,47 milioni di persone giuridiche, ossia le imprese. Il debito medio pro capite è di 18.855 euro, mentre la cifra-tipo sale a 54.801 euro per gli autonomi e arriva a 237.087 euro per le imprese.

Bollo auto: quali numeri

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Il bollo auto riguarda i 45,4 milioni di veicoli circolanti, e ha generato nel 2024 un gettito spontaneo da 5,44 miliardi secondo il Siope, il sistema telematico del ministero dell’Economia. Un altro miliardo all’anno in seguito ai controlli. A non versare è il 15% dei contribuenti (6,8 milioni di cartelle su 45,4 milioni di veicoli), che cumulano il 27% del gettito annuale.

Multe dei Comuni: i dati

I Comuni sono titolari di 3,09 milioni di cartelle per 1,08 miliardi di debiti cumulati ogni 12 mesi: 3 miliardi di sanzioni all’anno dalla Polizia Locale. Il 58,6% dei 5,27 milioni di cartelle e il 37,4% dei 2,89 miliardi di crediti affidati ogni anno all’agente nazionale della riscossione. Mentre la Polizia stradale ha i suoi problemi, con 1,59 miliardi da recuperare spalmati su 920.000 cartelle.

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Guaio autovelox

Moltissimi ricorsi contro gli autovelox, il che pesa parecchio. Il fatto è che per il Codice della Strada, articolo 142 comma 6, impone l’omologazione degli strumenti. Per l’omologa, serve un decreto. Che si aspetta dal 1993. In 33 anni, una mole immensa di multe daste con velox non omologati e non omologabili: moltissime le vittorie presso i Giudici di Pace in base alla legge. Non si contano più i trionfi degli automobilisti in Cassazione, che conferma come senza omologa le contravvenzioni siano nulle. Addirittura, pareva arrivasse il decreto velox di omologazione d’ufficio del 12% dei dispositivi, ma poi il ministro delle Infrastrutture Salvini ha boccato tutto. Attenzione perché il decreto di omologa deve arrivare dal ministero delle Imprese, come impone il Codice della Strada. Le varie circolari secondo cui l’approvazione è sufficiente sono gerarchicamente inferiori al Codice: di qui i ricorsi e le multe non pagate.

Firenze: Prefetto accoglie il ricorso anti multa autovelox

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Di pochi giorni fa la notizia del Prefetto che ha dato perfettamente ragione a un automobilista multato e torto al Comune di Firenze, il quale ha usato un autovelox. Non omologato, alla stregua di qualsiasi altro velox. È stata citata la Cassazione, decisione 10505/2024, con annullamento immediato della sanzione. La Polizia Locale della Città Metropolitana aveva contestato l’eccesso di di velocità sulla celeberrima Firenze – Pisa – Livorno al km 12+310 direzione Livorno. Non basta l’approvazione né la circolare che dice come quella procedura sia sufficiente: “Considerato che lo strumento di rilevamento non risulta allo stato omologato ai sensi degli articoli. 45 comma 6 e 142 comma 6 del Codice, conformemente a quanto sancito con ordinanza della Cassazione, il Prefetto ha disposto l’archiviazione del verbale di accertamento sanzionatorio. In arrivo un’ondata di ricorsi vincenti in base a un criterio molto semplice: la legge.