Il settore auto entra di diritto nella nuova sanatoria delle cartelle del Governo Meloni. In primo luogo per il bollo auto, cioè per la tassa di proprietà sui veicoli a motore e sulle cartelle relative al balzello che riguarda tutti i contribuenti che hanno un veicolo a loro nome registrato al PRA. E poi per le multe prese per infrazioni al Codice della Strada. Infatti anche le multe del Codice della Strada, se non pagate, finiranno con il diventare cartelle esattoriali. Nel momento in cui una multa non pagata passa ad essere affidata all’agente della riscossione, ecco che arriva la cartella. E sono moltissimi i contribuenti italiani che hanno a che fare con questi debiti relativi alla circolazione con il loro veicolo. Adesso però c’è l’occasione per mettersi in regola. Una profonda sanatoria inserita nella cosiddetta tregua fiscale del Governo. Ecco di cosa si tratta e cosa c’è da sapere sulle multe del Codice della Strada.
Multe Codice della Strada, ecco quelle che non si pagheranno più e quali verranno ridotte e rateizzate
Le multe del Codice della Strada sono tra i debiti che finiscono dentro la tregua fiscale del Governo Meloni. C’è quindi una possibilità di regolarizzare la posizione per i contribuenti che hanno a che fare con queste cartelle. Anzi, ci sarà questa possibilità non appena l’iter del decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio terminerà la fase approvativa. In effetti al momento nulla è ancora sicuro, anche se è assai probabile che la sanatoria resti così come è oggi prevista. L’unico dubbio riguarda l’estensione della cancellazione d’ufficio delle cartelle. Si tratta di una parte della sanatoria, dal momento che è prevista in due modalità, una che riguarda le cartelle di importo più basso e più vecchie come data, e l’altra che riguarda tutte le altre cartelle a carico degli indebitati.
Cancellazione cartelle fino al 2015, anche le multe del Codice della Strada, ma forse non tutte
La cancellazione delle cartelle esattoriali riguarda i ruoli affidati all’agente della riscossione fino al 2015 ma solo se di importo inferiore a 1.000 euro. Anche le multe quindi, se rientrano in questa fattispecie, verranno cancellate d’ufficio. Solo che adesso l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, di cui l’acronimo ANCI, ha deciso di chiedere un correttivo. Infatti essendo molte di queste multe provenienti dai Comuni, per via della Polizia Locale e quindi dei Vigili Urbani, il mancato gettito potrebbe essere un problema. La cancellazione infatti prevede che senza alcuna domanda da parte dei contribuenti interessati, questo genere di cartelle verranno eliminate d’ufficio dagli estratti di ruolo di un contribuente presso l’Agenzia delle Entrate. Ma sono voci attive per i Comuni, perché oltre quelle che secondo l’ANCI potenzialmente sono ancora incassabili, ci sono quelle che finiscono dentro i bilanci dei Comuni a prescindere. In pratica ogni anno per far quadrare i conti il Comune usa gli ipotetici introiti (presunti introiti) di questi crediti vantati presso i concittadini. Il venire meno automatico di questo gettito, rischia di mettere in difficoltà proprio i Comuni.
Il sindaci potranno scegliere se fare entrare il Comune nella sanatoria
Saranno i sindaci, sempre che passi la proposta di mettere un freno alla cancellazione d’ufficio delle cartelle, a decidere se far rientrare o meno il loro Comune nella cancellazione d’ufficio delle cartelle. Naturalmente solo per le multe a loro vantaggio, ovvero le già citate multe per le infrazioni del Codice della Strada comminate dai Vigili Urbani. Resta la possibilità per i contribuenti di alleggerirsi di parecchio da questo punto di vista, perché naturalmente non esistono solo le multe che hanno comminato quelli della Polizia Locale.
La rottamazione delle cartelle esattoriali, ecco come funziona
Tutte le multe al di sotto dei 1.000 euro se diventate cartella entro il 2015 verranno cancellate. Tranne eventualmente quelle che magari hanno comminato i Vigili Urbani di un Comune la cui Giunta ha deciso di non dare questa possibilità ai cittadini per ovvie ed evidenti ragioni di bilancio. Ma queste cartelle, così come quelle di importo più alto di 1.000 euro o affidate all’agente della riscossione dopo il 2015, finiranno nella rottamazione delle cartelle. E questa parte della sanatoria ormai sembra definita praticamente al 100%. Al netto di sanzioni e interessi, le multe che non saranno cancellate d’ufficio, potranno essere rottamate dietro domanda da parte del diretto interessato. Entro il 30 aprile 2023 i contribuenti potranno, dopo aver verificato la loro situazione debitoria sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, aderire alla rottamazione. Sempre sul sito infatti verrà avviata la piattaforma per l’inoltro delle domande.
Le rate e le scadenze per la rottamazione delle multe
Dopo la domanda, entro 30 giorni, il contribuente dovrebbe aver ricevuto la risposta dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Il contribuente nella domanda dovrà inserire anche il numero di rate con cui vorrà pagare il debito. Il piano rateale può arrivare massimo a 18 rate. E sono rate trimestrali a scadenze fisse. Sempre il contribuente può optare anche per il pagamento in unica soluzione. Le prime due rate scadranno nel 2023, precisamente il31 luglio ed il 30 novembre. E avranno un importo identico e pari al 10% cadauna dell’ammontare totale del dovuto in rottamazione. Le altre 16 rate saranno tutte di uguale importo tra loro, in questo caso del 5% cadauna. Le scadenze saranno il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio ed il 30 novembre di tutti gli anni dal 2024 al 2027.