Motore che decuplica la potenza e riduce del 30 per cento i consumi X-Engine

M Magarini
La nuova scoperta inerente al motore termico promette meraviglie, decuplicando la potenza, a fronte di consumi ridotti del 30 per cento
LiquidPiston

Il motore termico potrebbe avere ancora tante cartucce da sparare. Certo, per il 2035 la Commissione Europea ha disposto lo stop delle auto a combustione interna. I grandi gruppi stanno investendo milioni e milioni di euro, nel processo di transizione elettrica. D’altro canto, uno spiraglio di luce rimane, data la deroga concessa dalle istituzioni comunitarie agli eFuel. Reclamati a gran voce dalla Germania, avranno un ruolo chiave in futuro, tanto da aver già spinto delle grosse compagnie a sostenere dei test sul campo.

L’esempio più eclatante è costituito dalla BMW, che a partire dallo scorso anno ha cominciato a destinarvi delle ingenti risorse per quanto riguarda la produzione dei camion. I cambiamenti del recente periodo danno occasione alle start-up di mettersi in mostra, attraverso delle proposte dal forte richiamo. Tra queste, LiquidPiston è impegnata in una significativa rielaborazione del motore a combustione interna. Il progetto ha già raccolto 30 milioni di dollari in contratti governativi, mentre il fatturato è cresciuto del 156 per cento rispetto al 2022. Da investitori al dettaglio, la compagnia ha ottenuto più di 16 milioni di dollari, mentre ne aveva superati i 17 sulla piattaforma di crowfunding per start-up StartEngine.

Il nuovo X-engine termico XTS-210

X-engine

Il motore termico concepito dai dottori Alexander e Nikolay Shknolnik promette delle prestazioni eccellenti, tali da lasciare a bocca aperta gli stessi Costruttori. Data l’inefficienza delle unità a benzina e l’ingombro di quelle diesel, i due imprenditori hanno pensato di elaborare qualcosa di unico nel suo genere. I numeri registrati risultano a dir poco incoraggianti con la potenza decuplicata, a fronte della riduzione dei consumi del 30 per cento.

Le caratteristiche conferite dagli sviluppatori permettono al propulsore X-Engine, un fiore all’occhiello dell’attività interna, di funzionare con diversi carburanti, tra cui l’idrogeno. Nasce così il motore XTS-210, avente le dimensioni pari a un quinto delle comparabili unità a gasolio con 25 CV di potenza. Tornando al ciclo aerodinamico brevettato illustrato in precedenza, l’azienda è stata in grado di costruire il Ciclo Ibrido ad Alta Efficienza, altrimenti noto con l’acronimo di HEHC, un ciclo brevettato in grado di raggiungere un’efficienza superiore del 30 per cento sotto il piano dei consumi di carburante, in confronto ai cicli Otto o Diesel tradizionali.

Il lavoro compiuto dalla squadra di lavoro porta in dote dei grossi vantaggi rispetto ai classici motori rotativi, risolvendo delle annose criticità inerenti la tenuta, la lubrificazione, il raffreddamento, le emissioni e l’efficienza. Forti della capacità di ragionare fuori dagli schemi, abbinata alle competenze specialistiche maturate sul campo, LiquidPiston sembra avere tutte le credenziali adatte a far parlare di sé. Lo dimostrano pure i forti legami con il Dipartimento della Difesa, allettato dalla prospettiva di fregiarsi dell’X-Engine, compatto, leggero e quasi senza vibrazioni.

I campi di applicazione

I progressi compiuti dalla squadra di ricercatori solleticano la fantasia degli istituti poiché, ricollegandoci al discorso fatto in precedenza, i campi di applicazione non si limitano soltanto alle auto. Certo, avranno un ruolo importante, tuttavia costituiranno solo uno dei settori interessati. Tra le possibili modalità di applicazione si ipotizza l’adozione anche su droni, aeromobili senza pilota e generatori mobili. Insomma, le opportunità che si stagliano all’orizzonte sono pressoché infinite, il che riempie di comprensibile orgoglio gli stessi operatori. Che si dicono convinti di poter dare un grosso contributo al rinnovamento della mobilità. Negli ultimi anni abbiamo registrato un’enorme evoluzione, impensabile in passato.

Adesso sarà interessante scoprire se le belle premesse verranno rispettate in futuro. Con l’esercito hanno messo nero su bianco un contratto da 9 milioni di dollari, conferma delle elevate aspettative in merito all’utilizzo del motore termico in ambito militare. A livello commerciale, invece, la tecnologia introdotta ha il potenziale di dare una marcia in più ai powertrain ibridi delle vetture. Sebbene l’UE non abbia concesso nessun tipo di deroga a riguardo, un ripensamento in futuro non è da escludere. I forti interessi in ballo lasciano aperto ogni scenario, anche se, come spiegato dall’amministratore delegato del gruppo Renault, Luca de Meo, non si tronerà indietro.

Ormai sono stati destinati decine e decine di milioni nel passaggio al green; perciò, fare marcia indietro avrebbe un pesante effetto sull’intera filiera. Tuttavia, il top manager del conglomerato d’oltralpe invita le istituzioni a riflettere su eventuali modifiche alla normativa. A suo avviso, il punto critica è il protocollo delle emissioni Euro 7, che entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2025, ma non ancora definito nei minimi dettagli. Sullo stop al motore termico, de Meo raccomanda di spostare la “deadline” dal 2035 al 2040.

Ciò darebbe l’opportunità di consolidare i veicoli elettrici, che attualmente comandano le vendite di certi Paesi (in primis, la Norvegia, presa spesso come oggetto di studio), mentre in altri arranca. In Italia le immatricolazioni lasciano abbastanza a desiderare, anche perché il reddito medio basso del Belpaese è inferiore rispetto ad altre Nazioni. Non per niente, l’età media del parco circolante, pari a 12 anni, è di parecchio maggiore di Francia, Germania e Regno Unito.

Un nutrito novero di costruttori, guidato dalla Toyota, è convinto che la neutralità carbonica vada perseguita tramite una serie di canali, senza limitarsi alle bev. Quanto ha in mente LiquidPiston vira, appunto, in tale direzione, sicché la versatilità è uno dei suoi principali punti di forza.

Le sfide

Allora, è tutto oro ciò che luccica? Naturalmente, no. Al momento, gli scettici esprimono dei dubbi circa la disponibilità del litio. Il timore è di ritrovarsene a corto. Per stabilire se davvero vi saranno dei rischi nell’ottica del domani toccherà attendere. Mentre scriviamo, LiquidPiston pare fiduciosa circa la propria iniziativa. D’altronde, sebbene sia dato per scontato di aver scoperto ogni giacimento minerario disponibile sulla Terra, in realtà i fatti ci indicano una realtà ben differente.

Ad esempio, in Norvegia l’azienda Norge Minings ha scoperto un ricco giacimento di fosforo, fondamentale per la realizzazione di ferro-litio-fosfato per le auto elettriche e i semiconduttori, nonché per i pannelli solari e i fertilizzanti. In un periodo del genere, funestato dall’incertezza politica, Norge Minings sostiene di avere trovato la chiave per soddisfare il fabbisogno per almeno 50 anni, mantenendo bassi i prezzi.

Gli Shkolnik ripongono enormi speranze nel progetto e il fatto di aver ottenuto la fiducia di enti governativi è a dir poco benaugurante. In un piano di riduzione delle emissioni di sostanze nocive nel Pianeta, imprescindibile per salvaguardarlo e garantire, dunque, un avvenire alle prossime generazioni, si inserisce una delle scommesse sulla mobilità di maggiore interesse.

Relativamente alla mobilità aerea urbana, la società ipotizza pure l’adozione un giorno sui taxi aerei. Un orizzonte abbastanza lontano, ma nemmeno troppo, non per niente i principali gruppi dell’industria automotive hanno già bello che avviato delle collaborazioni. Al Salone di Parigi, Stellantis ha partecipato in veste di partner di Archer nella realizzazione del velivolo eVTOL Midnight.

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