Mostruosamente Cina: perché le sue auto elettriche invadono pure la Russia

Ippolito Visconti Autore News Auto
Dalla Russia con amore cinese: le vendite dell’orientale Zeekr (Geely, che ha in mano anche Volvo) aumentano all’inverosimile, mentre un po’ tutte le Case del Dragone dominano il mercato russo.
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Dalla Russia con amore cinese: le vendite dell’orientale Zeekr (Geely, che ha in mano anche Volvo) aumentano all’inverosimile, mentre un po’ tutte le Case del Dragone dominano il mercato russo dei veicoli elettrici, come riporta reuters.com. Parliamo di un marchio premium, non di un’azienda che fa giocattolini a batteria. Dopo la Cina stessa, parte dell’Europa (tutta potenzialmente, sebbene ci siano i dazi Ue), ecco Mosca e dintorni. L’espansione del Paese della Grande Muraglia non conosce confini spazio-temporali, con Xi Jinping e il Partito Comunista Cinese che nutrono di energia nervosa i costruttori in patria. Risultato: i gruppi di Pechino e compagnia si sono pappati in un batter d’occhio il 50% del mercato dello Stato dello zar Valdimir Putin.

Strategia auto elettrica cinese: l’invasione perfetta

Con Mosca che ha inviato truppe in Ucraina nel febbraio 2022, coi concorrenti occidentali ritiratisi dalla Russia, la Cina ha piazzato i morsi, sino a mangiare metà della torta gustosa, seppure piccina: non parliamo di grandi numeri. Un dolcetto da aggiungere alla collezione extra lusso della pasticceria cinese. Adesso, con qualche… ritardo, come i treni nostrani, l’Unione europea riflette, medita, pondera. Ahi, la Cina s’è presa perfino la Russia. Potrà mai la burocrazia Ue imporre dazi alle auto elettriche cinesi venduta nella terra degli zar? Improbabile. I cinesi stanno sostituendo giapponesi, coreani, tedeschi, americani e francesi che se ne vanno.

Da maggio 2023 ad aprile 2024, in Russia sono stati venduti più di 20.500 nuovi veicoli elettrici, un rialzo boom di circa il 350% rispetto allo stesso periodo precedente (da maggio 2022 ad aprile 2023): i marchi cinesi rappresentano oltre la metà delle vendite, secondo i dati dell’agenzia di analisi russa Autostat. Nello stesso periodo le Case automobilistiche russe hanno consegnato meno di 4.000 nuovi veicoli elettrici, mentre complessivamente sono state targate 1,28 milioni di vetture. L’Ue avrà pensato: in Russia poche infrastrutture di ricarica, Mosca dipende dalle proprie abbondanti risorse di petrolio e gas. E invece tutto cambia, velocemente: ci si evolve, adattandosi. In 12 mesi sono stati venduti più veicoli elettrici che nell’intero decennio precedente.

zeekr x dietro

Zeekr fa status symbol

Su tutte, splende la cinese Zeekr: 8.000 auto vendute da giugno dello scorso anno, secondo Irina Frank, direttrice della concessionaria Frank-Auto a Mosca. Macchine belle, fatte bene, che rappresentano uno status symbol, con ritorno d’immagine. Qualcuno ci aveva prospettato i russi devastati dalle sanzioni Ue, ma a quanto pare così non è: hanno soldi, comprano auto elettriche sexy, vivono come e più di prima.

L’economia gira e con essa l’installazione di colonnine e wallbox: circolo virtuoso in salsa russa. In più, con un utilizzo sapiente delle elettriche, i cittadini di Mosca e dintorni apprezzano il fatto che gli elettroni costano meno di benzina e diesel. Decidono loro da sé, senza che la burocrazia imponga direzioni al mercato. In Cina, più del 30% delle persone utilizza auto elettriche: oggi in Russia meno del 2%. Si arriverà al 25% entro il 2035. Tutto naturale, fluido, senza barriere, direttive, bandi termici, ideologie.

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Zeekr X che exploit

Piace specie la Zeekr X, una Suv compatta, che costa 4 milioni di rubli: 44 mila euro (vedi le tre foto). È il ceto medioalto russo a comprare le elettriche di quel tipo. Il ricco mira invece a macchine maestose. I ceti più bassi per adesso ci girano intorno. Dietro c’è il gruppo Geely che con sapienza, vantando esperienza coi marchi Volvo, Polestar e Lotus, costruisce le sue auto di progettazione svedese in Cina. Zeekr si è quotato al Nasdaq a maggio con una valutazione di circa 6,8 miliardi di dollari. Siamo solo all’inizio.

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