Auto elettrica: tante parole, non molti fatti. Rapporto Motus-E. Mobilità sostenibile dei Comuni: poche colonnine e tanti divieti. La strada è ancora molto lunga. In collaborazione con la onlus Class (Comitato per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile), sono state individuate le azioni intraprese dalle amministrazioni locali. All’indagine ha partecipato il 20% dei Comuni italiani con più di 20.000 abitanti: quelli che possono spendere più soldi.
A partire dal mese di luglio 2021, è stato somministrato un questionario ai Comuni, con particolare focus su quelli con popolazione superiore ai 20 mila abitanti, volto a comprendere le azioni e le iniziative già intraprese a favore della mobilità sostenibile in ogni singolo territorio, le azioni programmate e più in generale le prospettive future.
Una percentuale elevata di questi Comuni sono anche sottoscrittori della Carta metropolitana dell’elettromobilità, promossa dalla comunità di e_mob. È necessario inoltre considerare che i Comuni con meno abitanti hanno spesso ridotte capacità di intervento dovute alle limitazioni geografiche del territorio. Non consentono di attuare iniziative significative a favore della mobilità.
Mobilità sostenibile dei Comuni: ricariche trascurate
Per il 50% abbiamo la creazione di piste ciclopedonali urbane ed extraurbane. Poi anche la creazione di parcheggi riservati ai veicoli elettrici (48%). Quindi, la realizzazione di isole pedonali o di aree a ridotto passaggio di veicoli (46%). E l’introduzione di facilitazioni per i veicoli elettrici (46%). Nonché l’acquisto o il noleggio di veicoli elettrici per la pubblica amministrazione stessa (45%). E l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici? Un misero 12%.
Numeri deludenti. Solo 26.000 punti di ricarica per 13.000 colonnine. Un punto di ricarica o di rifornimento per la fornitura di combustibile alternativo che garantisce, a livello di Unione, un accesso non discriminatorio a tutti gli utenti.
L’accesso non discriminatorio può comprendere condizioni diverse di autenticazione, uso e pagamento. Il punto di ricarica consente il trasferimento di elettricità a un veicolo elettrico a diversa potenza (da 3.7kW a >150kW), anche se la potenza effettivamente immessa nel veicolo dipende dallo stesso.
Stupisce la quantità colossale di divieti: ZTL grandi, ZTL medie, zone limitate piccole. Con cartelli e pannelli enormi confusi e disordinati. Un florilegio di stop, qui puoi andare, lì forse sì se sei nell’eccezione. Che caos.