Esteticamente la differenza tra la Mini elettrica e quella tradizionale è nulla.
Bocchettone di ricarica elettrica al posto di quello della benzina.
Internamente, invece, le differenze sono tante: 2 soli posti, perché quelli posteriori sono occupati dal pacco di batterie al litio, indispensabili per raggiungere i 150 km/h e garantire i 20 CV del motore elettrico.
L’autonomia della Mini E è di 250 km.
Le grandi dimensioni del pacco di batterie hanno dato alcuni problemi ai guidatori delle Mini distribuite negli Stati Uniti, per via dei lunghi tempi di ricarica alle prese casalinghe. Per ovviare questo problema, che richiedeva un tempo di gran lunga maggiore di 8 ore, è stato creato il Wallbox, un sistema che viene istallato nel box e consente il passaggio di una maggiore intensità di corrente, riducendo i tempi di ricarica a circa 2 ore.
La Mini E non sarà un’auto distribuita dalle concessionarie. Gli esemplari prodotti sono 600 e sono stati distribuiti in forma di leasing a 850 dollari al mese (650 euro circa), in Inghilterra, Germania e Stati Uniti. Altre 50 unità sono previste in Cina.
Le Mini E sono nate con lo scopo di sperimentare la tecnologia elettrica di casa BMW, esse faranno da preludio al lancio, nel 2013, della prima BMW elettrica di serie: Megacity Vehicle.
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