Al Salone di Monaco il marchio Mini si sente un po’ come a casa. Ma non era inglese? Sì, lo era e lo rimane, tranquilli. Tuttavia, è parte del gruppo BMW, che, guarda caso, ha la sede in Baviera. E secondo voi in un’occasione del genere il Costruttore d’oltremanica poteva presentarsi a mani vuote? Per l’occasione ha riservato non una, ma ben due première mondiali: oltre alla Countryman, pure la Mini Cooper 2024 si mostra in tutte le sue caratteristiche. Di carne al fuoco ce n’è parecchia, a cominciare dal versante meccanico.
La Casa ha stabilito di accodarsi alla tendenza di settore di puntare sull’elettrico. Una mossa che, prima o poi, avrebbe dovuto compiere, date le direttive delle istituzioni comunitarie, compreso il bando delle endotermiche previsto dal 2035. Senza andare tanto in là con la scadenza, già quella del 1° luglio 2025 si profila quale una data spartiacque. Allora entrerà in vigore lo spesso criticato standard di emissioni Euro 7.
Per adeguarsi alle decisioni dell’UE, e dunque evitare di incorrere in sanzioni, diversi Costruttori hanno ormai messo la quinta sulle bev. Con la Mini ciò avviene, con uno spazio riservato comunque agli schemi di combustione classici. La stessa Mini Cooper 2024, alla quinta generazione, accoglierà in un successivo frangente al lancio delle unità endotermiche. A ogni modo, andiamo con ordine. Nel corso dei prossimi paragrafi ci occuperemo, in primis, degli esterni, andando a scoprire le novità apportate dal team incaricato. In seconda battuta, esploreremo gli interni, a livello di spazio concesso agli occupanti e di dotazioni implementate. In chiusura, ci interesseremo di motorizzazioni, performance e autonomia. Ecco in una panoramica dettagliata le proprietà della new entry.
Indice Show
Mini Cooper 2024: gli esterni
La filosofia degli esterni è racchiusa in due parole: “Charismatic Semplicity”, ovvero “Semplicità carismatica”. Mettere le mani su una vettura avente una storia tanto gloriosa è sempre un compito delicato. Lasciare un senso di amarezza agli appassionati di lungo periodo è quanto mai concreto, perciò l’immagine rispecchia l’essenza storica. Eppure, di novità da segnalare ve ne sono parecchie, con tratti parecchio all’avanguardia, in linea con i canoni estetici sposati oggi dalla clientela.
Il frontale è quello dei giorni di gloria: tra la mascherina ottagonale dalle dimensioni importante, i fari ovali, gli sbalzi ridotti al minimo e il passo allungato, il tempo sembra essersi fermato. Adotta, invece, dei cambiamenti di sostanza il posteriore, dove i fanali cambiano taglio. In assenza della scheda tecnica, possiamo affidarci solo alle nostre impressioni quando diciamo che il passo appare lungo. In generale, le fattezze sono identiche o quasi al predecessore, con la capienza del vano bagagli che da un minimo di 200 litri arriva a un massimo di 800 litri.
Spariscono gli allargamenti dei parafanghi, nonché le cromature, mentre vengono introdotte le maniglie a filo carrozzeria. La silhouette cerca sì di essere accattivanti, tuttavia godono della priorità i valori aerodinamici. Il coefficiente di resistenza Cx è di soli 0,28: notevole, soprattutto se pensiamo che non ci troviamo di fronte a una vettura dalle velleità sportive. Profumano di novità i Led anteriori e posteriori, a cui è applicato il sapere tecnologico della compagnia e dell’intero conglomerato tedesco. Su richiesta è possibile averne una variante dai differenti temi grafici selezionabili dal conducente. La carrozzeria non sarà quella della i Vision Concept Dee, “l’auto del futuro” avente la peculiarità di cambiare tonalità, ma è una curiosa pensate, meritevole di essere sottolineata. A chi la desidera toccherà corrispondere un extra, non meglio precisato.
Gli interni
Se gli esterni erano attesi con estrema impazienza, un po’ meno hype ha accompagnato agli interni. Il motivo è semplice e anche un po’ banale: sono stati svelati nei mesi scorsi. I punti di contatto col passato, nello specifico con lo stile originale di Alec Issigonis introdotto nel lontano 1959, sono palesi. Prima di immaginarveli sorpassati, aspettate: grazie a una sapiente rivisitazione, sono all’avanguardia. Il minimalismo è il principio chiave, attorno a cui ruota l’intero abitacolo.
Un unico display centrale Oled da 240 mm di diametro conta, denominato Mini Interaction Unit, fa affidamento sul Mini Operating System 9, comprensivo di connessione 5G e comandi vocali, da impartire all’assistente classico o al simpatico personaggio virtuale Spyke. Dalle sezioni laterali si regola il climatizzatore e l’interfaccia utente può essere cambiata a piacimento dal conducente. Previo pagamento di un extra, un head-up display piccolo mostra ulteriori informazioni. La piattaforma di ricarica wireless aiuta a non rimanere con lo smartphone a secco.
Dal retro del display centrale vengono proiettati dei fasci luminosi, che donano un tocco di brio al rivestimento della plancia in tessuto. Sulla consolle centrale viene spostata la trasmissione automatica: una scelta di ergonomia votata a garantire maggiore spazio. Se sarà mantenuta o meno nelle versioni ICE resta da stabilirlo, data la differente meccanica.
A livello di tecnologie, il pacchetto di sistemi ausiliari ADAS è confermato in blocco, arricchito dall’aggiunta del Parking Assistant Plus. Tramite sensori e telecamere, il cervello elettronico della Mini Cooper 2024 ha la capacità di gestire le manovre in determinati situazioni (purché la normativa lo consenta). E nei parcheggi è sufficiente scaricare l’app per lasciarla nel punto desiderato usando lo smartphone alla stregua di uno joystick. Inoltre, i telefonini di ultima generazione possono prendere pure il posto delle vere chiave mediante la funzione Mini Digital Key Plus, sviluppato secondo un sistema di codici temporanei.
Giusto per rendere l’idea (sappiamo che qualcuno si metterà le mani nei capelli), avete presente gli OTP richiesti dalle banche per visualizzare il conto corrente in modalità home banking? La tecnologia si basa all’incirca sul medesimo procedimento. Dimenticare le chiave in casa smetterà di crearvi apprensioni e non correrete il rischio di vedervi sottratto il veicolo da malintenzionati. Avete in programma un viaggetto memorabile, da “tramandare ai posteri”? La Mini App vi permetterà di scattare le foto mentre viaggiate, scongiurando l’eventualità di distrazioni. E da remoto avrete la facoltà di monitorare le condizioni della vostra “bambina” con le telecamere esterne e quella interna.
Motori e prezzi
La Mini Cooper EV elettrica entra in scena con due differenti versioni, chiamate E ed SE. La Cooper E eroga una potenza di 184 CV e 290 Nm di coppia motrice massima, per uno scatto da 0 a 100 km/h in 7,3 secondi. Ad alimentare il motore una batteria da 40,7 kWh per una percorrenza di 305 km nel ciclo WLTP. La Cooper SE genera in totale 218 CV e 330 Nm di coppia, che si traducono in uno “0-100” in 6,7 secondi; l’accumulatore da 54,2 kWh assicura un’autonomia di 402 km. Collegata a una wallbox la ricarica avviene a 11 kW, mentre da colonnina rapida la Cooper E tocca i 75 kW e la SE i 95 kW: entrambe permettono di eseguire un “pieno” in circa mezz’ora.
La lista delle modalità di guida, ribattezzate Experience Modes, ammontano a tre: Core, Green e Go-Kart. A seconda della tipologia di powertrain e dell’allestimento selezionato vengono o meno implementate: Balanca, Timeless, Vivid, Trail e Personal. Ciascuna di esse conta su temi cromatici, suoni, effetti e funzionalità ad hoc. I prezzi restano da definire: ne sapremo di più nell’arco delle settimane a venire.