Il marchio cinese al momento più impegnato in Europa è MG, parte integrante della galassia SAIC. Questo a prescindere dall’elettrificazione in atto della mobilità. L’azienda sembra essere assolutamente intenzionata a restare nel vecchio continente, a costo di disattendere il consiglio arrivato dal governo di Pechino di evitare investimenti in Europa.
Un impegno che è stato confermato da Leo Zhang, amministratore delegato dell’azienda per Spagna e Portogallo, nel corso di un incontro con la stampa avvenuto nei giorni passati. Nelle pieghe della discussione, il manager ha affermato che MG è tornata in Europa per restarci. Invogliata anche dai risultati commerciali ottenuti nel frattempo, a partire dalla quota del 4% conseguita in Spagna nel corso del 2023. E per farlo, il brand intende mettere radici più solide, varando anche un sito produttivo, reso ancora più necessario dall’introduzione dei dazi UE.
MG, l’obiettivo è la vendita di 250mila modelli in Europa entro il 2025
Il 4% spagnolo, però, rappresenta soltanto un antipasto. Potrebbe infatti diventare 7% nel 2025, se saranno rispettati i piani che MG ha messo in cantiere. L’ampliamento della propria gamma, infatti, potrebbe permettere una crescita dei volumi sino alla vendita di 250mila autoveicoli lungo il territorio europeo.
Per farlo, però, occorre potenziare la capacità produttiva in Europa, in modo da bypassare i dazi UE, ove non si riuscisse a conseguire un accordo tra l’eurozona e Pechino. Occorre sottolineare, al proposito, che sono ormai passati due anni da quando MG ha iniziato a considerare l’ipotesi di aprire uno stabilimento lungo il territorio europeo.
Proprio gli ottimi risultati commerciali ottenuti in Spagna hanno reso il Paese iberico un candidato privilegiato sotto questo punto di vista. Nel frattempo, sia il marchio che le istituzioni pubbliche hanno riflettuto sull’idea in vista della decisione finale.
È stato proprio Leo Zhang a tirare il punto sulla discussione, affermando: “La decisione finale della sede centrale in Cina verrà presa entro la fine dell’anno e la Spagna è attualmente il paese europeo meglio posizionato”. Anche perché, stranamente, il Premier spagnolo Pedro Sánchez ha avuto l’accortezza di proporsi come mediatore nella querelle commerciale tra Bruxelles e Pechino. Magari a qualcuno, dalle parti di Roma, inizieranno a fischiare le orecchie.
In attesa della decisione finale, il responsabile cinese di MG in Spagna e Portogallo è molto chiaro: l’impegno della casa cinese lungo il vecchio continente deve essere considerato a lungo termine. Ricordando che per renderlo tale l’azienda sta lavorando su una gamma di prodotti in grado di coprire le esigenze dei consumatori europei.
È l’Ungheria la rivale più accreditata della Spagna
La Spagna non è comunque l’unico Paese cui guardano i brand cinesi, in vista di un potenziamento delle proprie strutture produttive in Europa. Anche l’Ungheria ricopre un posto privilegiato nella tela diplomatica tessuta dai cinesi, grazie al pragmatismo mostrato da Viktor Orban.
In attesa della decisione finale, c’è comunque da segnalare il recente viaggio in Cina effettuato da Pedro Sánchez. Nel corso del quale ha incontrato il numero uno del Gruppo SAIC, per affrontare le varie questioni sul tavolo. Un incontro in cui, molto probabilmente, è stato affrontato anche il tema relativo ad uno stabilimento europeo e la sua collocazione ideale.
Nel frattempo, lo stesso Leo Zhang ha confermato che l’azienda ha già svolto un lavoro sul campo in Spagna, visitando possibili località. Al proposito, tutto sembra indicare come mete privilegiate l’Aragona, le Asturie o la Galizia, reputate ottime piattaforme logistiche sia per l’arrivo dei materiali che per la partenza di nuovi mezzi.
Un lavoro del resto necessario per evitare che le auto di MG possano subire aggravi di costo superiori al 40% che a gioco lungo potrebbero essere riversati sui consumatori, almeno in parte. Va anche segnalato come fonti interne alla casa abbiano confermato la fretta di avviare la produzione, tanto da prospettare l’affitto della capacità produttiva in eccesso negli stabilimenti spagnoli di Ford, Stellantis o Renault.