Mezzo milione di lavoratori pronti agli scioperi per paralizzare Volkswagen

Ippolito Visconti Autore News Auto
VW potrebbe affrontare scioperi per possibili chiusure di stabilimenti tedeschi.
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Il sindacato IG Metall afferma che oltre 500.000 lavoratori potrebbero intraprendere azioni sindacali se VW non avvierà colloqui costruttivi, come riporta Automotive News. Il colosso germanico rischia di affrontare scioperi dei lavoratori questo autunno, mentre la casa automobilistica valuta l’eliminazione di accordi di sicurezza del lavoro vecchi di decenni e la chiusura di due fabbriche tedesche. 

Parti molto distanti

“La sicurezza del lavoro fa parte del consenso di base sviluppato con l’azienda specificamente per periodi di crisi come questo”, ha affermato Thorsten Gröger, il principale negoziatore di IG Metall per i colloqui con VW, oggi in una conferenza stampa. Due le richieste dei lavoratori. Primo: aumento del 7 percento da parte dell’intero settore. Secondo, in alternativa: il passaggio a una settimana lavorativa di quattro giorni. Con malizia, alcuni osservatori dicono: VW intanto paventa chiusure, a dimostrare che non ci sono risorse per dare aumenti. Ci sono due fabbriche di troppo, ossia 500.000 auto prodotte di troppo, perché la domanda è di 1,5 milioni, non di 2 milioni.

L’anno scorso VW ha prodotto circa nove milioni di veicoli, rispetto a una capacità totale di 14 milioni. Far salire i rendimenti del marchio principale VW è diventato più difficile con costi di logistica, energia e manodopera più elevati. Il margine del marchio è sceso al 2,3% nel primo semestre, rispetto al 3,8% dell’anno precedente.

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Lacrime per tanti

L’Europa è al centro di un rallentamento globale nella transizione ai veicoli elettrici dopo che diversi Paesi, tra cui Germania e Svezia, hanno ridotto o rimosso gli incentivi. Con le vendite di auto ancora quasi un quinto inferiori ai livelli pre-pandemia, produttori tra cui VW, Stellantis e Renault stanno gestendo fabbriche a livelli che gli analisti considerano non redditizi, secondo i dati di Just Auto. Sullo sfondo, le Case cinesi molto forti e aggressive che seminano il panico. E l’Ue che, mostrandosi debole, mette i dazi dopo aver creato il caos elettrico: Bruxelles fa e disfa.

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