Mercedes accusa la Red Bull di aver infangato il nome di Hamilton

Andrea Senatore Foto Autore
Lewis Hamilton
Lewis Hamilton

La Mercedes ha rilasciato una dichiarazione molto dura contro la Red Bull alla luce dell’intero scandalo Hamilton-Verstappen. Una dichiarazione che è stata resa pubblica solo dopo che i commissari hanno deciso che non c’erano le basi per rivedere il caso. “Il Mercedes-AMG Petronas F1 Team accoglie con favore la decisione degli steward di rifiutare il diritto di revisione richiesto dalla Red Bull Racing”.

“Oltre a voler porre fine a questo incidente, ci auguriamo che questa decisione segni anche la fine dei tentativi coordinati da parte dei vertici della Red Bull di infangare il buon nome e l’integrità sportiva di Lewis Hamilton, come è stato fatto nei documenti. presentati nel loro diritto di revisione”. “Non vediamo l’ora di iniziare a correre questo fine settimana e continuare la dura battaglia per il Campionato del Mondo di Formula 1 in pista”.

Una dichiarazione in cui non viene citato nessuno, tranne il proprio pilota Lewis Hamilton, ma in cui non c’è nemmeno un velato accenno a Max Verstappen, ma semplicemente a Christian Horner e Hemult Marko. Ricordiamo che la Red Bull ha definito Hamilton come “sporco, disperato e che reagisce come un dilettante” e nelle accuse ha presentato poco meno di quanto respingesse Hamilton per aver deliberatamente e consapevolmente portato avanti il ​​suo pilota.

Va precisato che le nuove prove presentate non erano prove trovate ma prove inventate che hanno molto preoccupato i commissari di prova, come indicato nell’ultimo paragrafo del verbale della loro decisione perché rappresentano un pericoloso precedente.

Sebbene non siano entrati in ulteriori dettagli, c’è una precisazione importante da fare. Se la Red Bull ha accusato Lewis di essere entrato alla Copse a velocità eccessiva, cosa che non ha mai ripetuto, la Mercedes ha fornito prove GPS che Verstappen è entrato in questa curva anche un chilometro/ora più veloce delle qualifiche nonostante trasportasse 100 chili di peso in più.

Un fatto che rafforza la tesi secondo cui si trattava di un incidente di carriera che forse non avrebbe dovuto essere sanzionato. In ogni caso, si rafforza una frase degli steward nel record di penalità di Silverstone in cui Lewis non è ritenuto colpevole dell’incidente perché non è più in colpa, in altre parole, neppure quel Verstappen ne è esente.

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