Il mercato auto Italia di settembre conferma quanto di buono si era già appurato ad agosto. Dopo ben 13 mesi di continui valori negativi nel confronto col 2021, l’industria dei motori pare rimettersi in moto. Gli ultimi mesi sono stati complicati non solo nella nostra penisola, bensì in tutto il mondo, date le conclamate difficoltà che hanno perseguitato e stanno tuttora perseguitando la scena globale.
Quella automotive è una delle più colpite in assoluto, ma una luce in fondo al tunnel si scorge. Una prima risposta importante della clientela era giunta a luglio, nel momento in cui, pur proseguendo, la contrazione era stata di gran lunga inferiore. Per quanto riguarda, invece, agosto, si era finalmente concluso un filotto di risultati calo. La domanda ha finalmente avuto un rialzo e quasi in doppia cifra, pari a un più 9,9 per cento. La curiosità degli analisti di settore era di vedere se si trattasse o meno di un episodio isolato, di un exploit fine a sé stesso oppure dell’inizio della risalita.
Il mercato auto in Italia risale la china
Il mercato auto in Italia nel mese di settembre fornisce dati incoraggianti, sicché nell’arco dei 30 giorni sono state totalizzate 110.976 targhe, per un progresso del 5,4 per cento in rapporto alle performance di dodici mesi prima. Eppure, il consuntivo dei primi nove mesi del 2022 resta parecchio critico: le immatricolazioni complessive ammontano a 976.055, pari a una riduzione del 16,27 rispetto a dodici mesi fa.
Ovviamente, destano maggiore curiosità le risposte di Stellantis. Il gruppo chiude con un miglioramento delle immatricolazioni del 7,29 per cento, giungendo a 35.946 registrazioni. Una prova eccellente alla quale ha contribuito la quasi totalità dei brand, a cominciare dalla Fiat, con un più 8,21 per cento (14.268 targhe), e da Alfa Romeo con una crescita del 65,85 per cento (1.564).
Si dimostra altamente competitiva pure la Lancia, con un più 25,74 per cento (3.703) e ha altresì motivo di sorridere la Maserati, forte di un più 210,37 per cento (419). La nota stonata è costituita da Jeep con un meno 41,68 per cento (2.896). Infine, la Peugeot si mantiene su valori stabili: meno 0,29 per cento (4.102).