Mercato auto europeo a gennaio 2025: male, e Stellantis peggio

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il mercato dell’auto europeo inizia il 2025 in negativo, con Stellantis in picchiata.
mercato auto

Chi inizia male, è a metà di un disastro: può essere così per il mercato auto europeo a gennaio 2025 e ancor più per Stellantis. A gennaio 2025, stando ai dati diffusi dall’associazione dei costruttori Acea, le immatricolazioni UE+Efta+UK sono state di 995.271 unità, il 2,1% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Stellantis immatricola 154.079 vetture perdendo addirittura il 16%. Fra i marchi: Peugeot -3,4%, Citroën -16,8%, Fiat -20,4%, Opel/Vauxhall -27,7%, Jeep -9,6%, DS -41,1%, Lancia -73,2% e Maserati -25,2%. Eccezione Alfa Romeo con un +21,3%. 

Marchi da tagliare?

Quindi, se il CEO nuovo futuro Stellantis dovrà eliminare o accorpare brand, ora ha nuovi elementi per valutare. Osservando tutti i Gruppi, la situazione di quello euroamericano è ancora più grave. Peugeot giù nonostante una gamma fresca e diversificata. Nel breve, la vecchia strategia di Tavares ha fatto guadagnare, mentre nel medio e lungo periodo, i risultati son questi. Lavoro pesantissimo per il futuro capo della società. Urge ottimizzare le marche, i modelli e i costi. Volkswagen leader grazie a 268.409 registrazioni e un +5,3% per il marchio omonimo (+16,6%) e per Cupra (+56,7%). In ribasso Skoda (-3,4%), Audi (-7,85), Seat (-14,5%) e Porsche (-10,2%). Terzo Renault, in salita del 5,4% e 97.910 targhe. In rosso Hyundai-Kia (-3,7% e 83.297 immatricolazioni), Toyota (-4,4% e 80.270), BMW (-2,9%, 70.192) e Mercedes-Benz (-2,4%, 42.532), Idem Ford (-12,2%), Volvo (-2,9%), Nissan (-7,7%) e Jaguar Land Rover (-8,3%). 

maserati

Malinconia Maserati: “others”

Stellantis per ora continua con le strategie commerciali dei mesi scorsi, con la usuale cadenza di modelli. Peccato per Jeep: il successo nelle vendite dell’Avenger (buon modello) non basta. Maserati sempre più giù. Tanto che, come si evince dal nostro screenshot, è dentro “others” nella nota Acea. Le “Altre”. Ossia numeri così piccini che il marchio scompare nel micro calderone: parliamo di un brand leggendario che ha fatto la storia dell’automotive in Italia, con modelli imitati da tutti. C’è tanta malinconia per il mitico Tridente così in basso.

Mercato auto europeo a gennaio 2025

Tesla a picco

Tesla ko con -45,2%, mentre la cinese SAIC (MG) cresce del 36,8%. Per la Casa USA, in genere il primo mese del trimestre è sempre brutto, ma stavolta c’è un crollo. Per gli orientali, una piacevole sorpresa grazie a prodotti con un rapporto fra prezzo e qualità ottimo.

Il mercato dell'auto europeo inizia il 2025 in negativo, con Stellantis in picchiata.

Mercati: Spagna ok

La Spagna registra un +5,3%, mentre gli altri big scendono: -6,2% per la Francia, -5,8% per l’Italia, -2,8% per la Germania e -2,5% per il Regno Unito. Scomponendo l’Europa, abbiamo UE a -2,6%, ed Efta a +18,8%.

Mercato auto europeo a gennaio 2025

Bluff elettrico

BEV in crescita del 37,3% legata al +41,6% del mercato britannico: qui, tanti sconti delle Case per non prendere multe. È un dato farlocco sotto il profilo statistico. Male le ibride plug-in (-6,4%), in rialzo le ibride (+16,9%). Sul fronte del nuovo nessuno compra più benzina (-20,5%) e diesel (-26,5%), troppo care e con la paura di troppi vincoli futuri nelle ZTL europee, specie per quanto riguarda le macchine a gasolio. Limitatamente all’UE, a gennaio 2025, le vendite di nuove auto elettriche sono cresciute del 34% a 124.341 unità, conquistando una quota di mercato del 15%. Tre dei quattro mercati più grandi della regione, che insieme rappresentano il 64% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria, hanno registrato solidi guadagni a due cifre: Germania (+53,5%), Belgio (+37,2%) e Paesi Bassi (+28,2%), mentre la Francia ha registrato un leggero calo dello -0,5%. Ora attenzione a non rovinare tutto con le fake sui bonus paneuropei che già ci sono.

Meno 18% su gennaio 2019

Il mercato dell’auto nell’Europa Occidentale aveva chiuso il 2024 con una crescita – si fa per dire – dello 0,9% sul 2023 e con un calo di ben il 18% sulla situazione precedente la crisi innescata dalla pandemia, inizia il 2025 con un calo del 2,1% sul gennaio 2024. Siamo a -18,8% sulla situazione ante-crisi (gennaio 2019), commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. Il guaio è che l’Unione Europea sta cercando di imporre l’auto elettrica con una soluzione come in nessun’altra parte del mondo è stato fatto. A marzo 2025, l’UE (in attesa di decisioni sulle multe) dovrebbe però rivedere la sua politica per la transizione all’elettrico: sì alle ibride plug-in e le ibride range extender. Una soluzione? No: sono auto costose. Il rischio è di cadere dalla padella nella brace.

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