Meno dazi Ue alle auto elettriche cinesi: BMW e Volkswagen sorridono

Ippolito Visconti Autore News Auto
L’Ue rivede al ribasso gli extra dazi contro le auto elettriche fatte in Cina: ne traggono giovamento BMW e VW.
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La Commissione europea ha abbassato le tariffe aggiuntive proposte su molti dei veicoli elettrici esportati in Europa dalla Cina, tra cui modelli di Tesla, Volkswagen Group, BMW, BYD, Geely (la casa madre di Volvo) e MG Motor di SAIC. E ha ridotto al 9% la tariffa extra sulle berline Tesla Model 3 importate dalla Cina. Giù anche le tariffe aggiuntive sui maggiori esportatori cinesi in Europa, tra cui BYD, Geely e SAIC. 

BMW e Volkswagen: arriva ossigeno

1) Come riporta Automotive News, sta tutto scritto nella bozza di decisione pubblicata il 20 agosto. Lo ha affermato BMW: la sua joint venture in Cina, che produce la Mini elettrica, ora ha diritto a un dazio inferiore del 21,3%. 

BMW ha accolto con favore la decisione della commissione di includere Spotlight Automotive, la sua joint venture con Great Wall Motors in Cina per la produzione di auto Mini completamente elettriche, nel cerchio delle aziende che hanno collaborato. La Mini non faceva parte dell’analisi del campione di Bruxelles in vista dell’annuncio delle tariffe, il che significava che le Mini elettriche costruite in Cina erano inizialmente automaticamente soggette al livello tariffario più alto del 37,6 percento.

2) Anche la Cupra Tavascan del gruppo VW beneficerà di una tariffa inferiore del 21,3%. La Suv elettrica è costruita a Hefei, in Cina, dalla joint venture Volkswagen Anhui per l’attività Seat del gruppo VW. 

Seat ha affermato che sta lavorando con la sua società madre VW Group per ridurre la tariffa sulla Tavascan persino al di sotto del nuovo dazio del 21,3%. La commissione ha affermato che alcune società cinesi in joint venture con Case Ue potrebbero anche ricevere dazi punitivi pianificati più bassi sulle importazioni di veicoli elettrici costruiti in Cina. Inoltre niente dazi retroattivi.

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La Germania teme la furia della Cina 

Da quando le tariffe provvisorie sono state introdotte a luglio, le case automobilistiche cinesi hanno assistito a un calo della quota di mercato. I dazi probabilmente taglieranno le importazioni dalla Cina di un quarto, per un valore di circa 4 miliardi di dollari, secondo una recente stima di Moritz Schularick, presidente del Kiel Institute for the World Economy in Germania. Molte case automobilistiche europee hanno chiarito di essere contrarie a dazi più elevati, con aziende come Mercedes-Benz e Volkswagen Group che hanno messo in guardia contro di essi, affermando che potrebbero scatenare una guerra commerciale.

La Cina è il mercato più grande per Mercedes, VW e BMW. I dazi finali proposti saranno soggetti a un voto da parte dei 27 paesi membri dell’UE. Diversi paesi, tra cui Germania e Ungheria, hanno espresso resistenza ai dazi, ma sarebbe necessaria una maggioranza di blocco per fermarli. I dazi finali saranno implementati a meno che una maggioranza qualificata di 15 membri che rappresentino il 65% della popolazione non voti contro.  

Sono extra dazi

Le tariffe aggiuntive sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi si aggiungono ai dazi del 10% che l’Ue impone già sulle esportazioni di auto cinesi. Sono state imposte come parte dell’indagine sul sostegno di Pechino all’industria nazionale dei veicoli elettrici. Altre aziende che hanno collaborato all’inchiesta, come Dongfeng Motor Group e Nio, dovranno affrontare tariffe del 21,3%. Mentre quelle che non hanno collaborato vedranno un’imposta aggiuntiva del 36,3%. 

Le tariffe aggiuntive mirano a contrastare ciò che definisce sussidi ingiusti che Pechino dà ai produttori cinesi di veicoli elettrici. Ha affermato a luglio che la Cina sovvenziona la sua industria dei veicoli elettrici in una misura che causa danni economici alle Case automobilistiche europee.

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