La Commissione Europea rifila una mega sanzione a 15 Case e Acea auto 1 La Commissione Europea rifila una mega sanzione a 15 Case e Acea auto 1

Mega sanzione europea a 15 Case e Acea auto: ecco perché

La Commissione Europea ha appioppato multe per un totale di circa 458 milioni di euro a 15 costruttori e all’associazione Acea: per aver fatto cartello sul riciclo dei veicoli fuori uso.

Arriva una multa complessiva di 458 milioni di euro dalla Commissione Europea a 15 costruttori auto e all’associazione di rappresentanza Acea: l’accusa è aver partecipato a un cartello di lunga durata riguardante il riciclo dei veicoli fuori uso. “Tutte le realtà – dice Bruxelles – hanno ammesso il loro coinvolgimento nel sodalizio e hanno accettato di risolvere il caso”. Solo la Mercedes-Benz non è stata multata, poiché ha rivelato il cartello alla Commissione nell’ambito del programma di clemenza.  

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I nomi delle Case

Le sanzioni contestano la condotta tenuta tra il 29 maggio 2002 e il 4 settembre 2017 da BMW, Ford, Honda, Hyundai/Kia, Jaguar Land Rover, Mazda, Mercedes-Benz, Mitsubishi, Opel, Renault/Nissan, Stellantis (Fiat e PSA prima della fusione), Suzuki, Toyota, Volkswagen e Volvo. 

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Come si arriva alla multa di 458 milioni? La Commissione ha tenuto conto di mille fattori: numero di vetture interessate, natura della violazione, portata geografica e durata. Minore coinvolgimento di Honda, Mazda, Mitsubishi e Suzuki. Riduzione a Renault: c’era una sua esplicita richiesta di esenzione dall’accordo. 

Mercedes-Benz, che ha fatto partire l’indagine con una segnalazione e una richiesta di clemenza, ha ottenuto l’immunità totale per aver rivelato il cartello.

Stellantis (inclusa Opel), Mitsubishi e Ford hanno beneficiato di una riduzione della multa per la loro collaborazione con la Commissione. Ammende ridotte talvolta del 10% dopo l’ammissione di colpevolezza per i “giochi anomali” sui rottami.

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Stellantis pagherà 74,94 milioni di euro, Mitsubishi 4,15 milioni, Ford 41,46 milioni, BMW 25,6 milioni, Honda 5,04 milioni, Hyundai/Kia 11,95 milioni, Jaguar Land Rover 1,64 milioni, Mazda 5 milioni (di cui 1,03 milioni cnngiuntamente con Ford), Renault-Nissan 81,46 milioni, quindi Opel 24,53 milioni (di cui 13,66 milioni con l’ex proprietario GM, che a sua volta pagherà oltre 17 milioni). Suzuki 5,47 milioni, Toyota 23,55 milioni, Volkswagen 127,7 milioni e Volvo 8,9 milioni (di cui 3,9 milioni con Ford e 4,42 milioni con Geely). Infine, Acea versa 500.000 euro. 

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Cos’è un cartello

Si tratta di società che – in un settore – tengono artificiosamente alti i prezzi, senza farsi concorrenza, ai danni dei consumatori o di altre aziende: è il cartello. Il trust. Contro cui i vari Antitrust combattono in UE e nel mondo. Tutto è iniziato con un’indagine avviata dalla Commissione sul rispetto delle attuali normative per trattamento, riciclo e smaltimento dei componenti di un veicolo a fine vita. Questo è un mezzo non più idoneo all’uso per anzianità, usura o danni irreparabili. 

Per oltre 15 anni, 16 Case e Acea hanno stipulato accordi non trasparenti e anticoncorrenziali: pratiche concordate in relazione al riciclo dei veicoli fuori uso. Obiettivo: non pagare gli autodemolitori. Il trucco: considerare il riciclo un’attività sufficientemente redditizia. Pertanto, nessuna remunerazione agli autodemolitori per i loro servizi. 

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Le Case hanno pure condiviso informazioni commercialmente sensibili sui loro accordi individuali con gli stessi autodemolitori, coordinando il loro comportamento: caso classico di cartello. Silenzio delle società su quanto si possa riciclare l’auto. E si quanto si possa recuperare e riutilizzare per fare vetture nuove. I consumatori non hanno potuto valutare le informazioni sul riciclo. 

Antitrust britannico capofila

L’Antitrust britannico (che ha comminato multe per 77 milioni di sterline) ha guidato le indagini UE:  ritiene che il cartello sia stato facilitato da Acea tramite incontri e contatti. Si favoriva il trust.

Per la cronaca, tutto questo ha zero a che fare con le multe UE per sforamento delle emissioni, le quali rappresentano tutto un altro discorso.

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