Fresco di nomina ad amministratore delegato della McLaren, Michael Leiters ha rilasciato la sua prima intervista. L’ex capo tecnico Ferrari ha delineato i piani per l’azienda di Woking ai microfoni di Autocar e raccontato com’è andato fin qui il processo di ambientamento nella nuova realtà.
McLaren: i progetti per il futuro
Sul perché abbia scelto l’incarico non ha dubbi: scorge del notevole potenziale nel marchio. Apprezza soprattutto le qualità a livello di peso, dinamica di guida e aerodinamica. In particolare, il peso costituisce il fiore all’occhiello. I margini di miglioramento? La capacità di trasmettere emozioni, il suono e il design.
Soprattutto dal punto di vista qualitativo, Leiters sente che McLaren debba ancora compiere dei progressi. È la chiave, alla pari dell’esperienza vissuta dal cliente. L’aspetto principale che proveranno fin da subito a correggere riguarda l’affidabilità. A livello concettuale intendono sottolineare la natura esclusiva delle vetture immesse in commercio, basate sulla tecnologia. Nel 2023 il marchio compirà 60 anni e intendono festeggiarlo con eventi speciali.
La domanda va conquistata, visto il deficit di reputazione provocato da alcune scelte effettuate in passato. Secondo Leiters gli operatori hanno l’obbligo di seguire maggiormente il cliente e le ultime tendenze in termini di segmento. Al momento, il ceo crede che la gamma tenda troppo ad assomigliarsi. Di conseguenza, se mirano ad ampliare il portafoglio, è essenziale aggredire altri segmenti, senza creare confusione nella mente dei potenziali consumatori.
Anche la McLaren potrebbe avere un suv. La decisionale finale non è stata presa, tuttavia, se l’idea andasse in porto, allora non si tratterebbe di uno sport utility classico. L’ibrido è una grande opportunità, mentre, ad avviso dell’ad, le risorse tecnologiche non consentono di avere delle supercar elettriche all’altezza.
I motori a combustione interna non spariranno, comunque, tanto in fretta. Anzi, il proposito è di portare avanti sia gli EV sia gli ICE. Il compito perseguito è di gestire accuratamente la catena di approvvigionamento, affinché, a fronte di un minor numero di modelli, il profitto cresca, mentre il volume rimanga su soglie adeguate.