La bozza della legge Bilancio 2025 – la celebre Manovra in fase di discussione in Parlamento – è una mazzata mortale all’auto aziendale in Italia per l’anno prossimo, che si somma agli schiaffi da inflazione, costi stellari, polizze vertiginose. Come fa il fisco a mordere? Nel mirino, il criterio di calcolo dei coefficienti del benefit sulle auto in uso promiscuo.
Situazione oggi e domani
Adesso, tutto si basa sulle emissioni di CO2. Domani, si muove in funzione della tipologia di alimentazione. Risultato: meno tassazione per le auto elettriche e per le plug-in hybrid. Ma più tasse per tutte le altre alimentazioni, che costituiscono oggi l’86,7% delle immatricolazioni auto aziendali (fonte Dataforce da gennaio a settembre 2024). In media, 1.600 euro all’anno, con un incremento del 67% (fonte Aniasa). Conseguenza: nel solo 2025 -30% delle immatricolazioni di vetture a uso noleggio lungo termine (circa 60.000 unità); e -20% degli acquisti da parte di società (15.000 unità), con stimabili minori entrate per l’erario e gli enti Locali pari a 125 milioni di euro nel 2025. In quanto molte aziende potrebbero prolungare i contratti in essere rinunciando alla sostituzione e salvandosi dal salasso, spiega Dataforce. Il fatto è che il nuovo sistema di calcolo varrà soltanto per le nuove immatricolazioni.
Cosa fa la Francia
Nel 2025, la Francia modulerà il sistema di tassazione sulla base della massa in ordine di marcia, penalizzando le auto più pesanti. Parliamo di una nazione piena di debiti col flop Macron: per cui, i soldi servono. Penalizzate le plug-in hybrid con massa superiore ai 1.800 kg. Potremmo imitare i transalpini. Anche noi necessitiamo di un sacco di quattrini.