Risale al 2021 l’annuncio della Mazda, secondo cui il portafoglio prodotti sarebbe stato potenziato con due nuovi sport utility. In linea con le esigenze espresse dalla clientela, la Casa giapponese intende sfruttare il fenomeno suv mediante la Mazda CX-80, arrivando anche a una fascia di pubblico non ancora aggredita.
Mazda CX-80: in buona compagnia
All’epoca le rappresentanti del genere erano due: la MX-30 e la CX-30. Dei progetti immessi nelle concessionarie allo scopo di aprire la via alle future produzioni, in modo da presidiare una fascia di mercato tra la scena urban e compatta.
Adesso l’azienda raddoppia gli sforzi per presidiare con successo i segmenti di fascia superiore. Analogamente alle principali rivali, pure il brand del Sol Levante pensa ai modelli di fascia premium. Una decisione figlia delle prospettive di guadagno migliori.
Per aumentare il fatturato è definita una strategia di medio-lungo periodo, aperta dalle CX-60 e CX-80. Se la prima è una 5 posti, la seconda, sulla quale ci soffermeremo, è in grado di ospitare fino a sette persone a bordo. In prospettiva, nel 2025 verrà il turno di un’ulteriore novità a zero emissioni.
Sistema plug-in
Le due opzioni vanno contro una agguerrita concorrenza. Al fine di ottenere il successo auspicato, il produttore fa leva su un sistema elettrificato, costituito da un plug-in con propulsore benzina quattro cilindri.
L’occasione è propizia per confermare l’approdo delle unità SkyActiv-X 6 cilindri e SkyActiv-D di nuova generazione. Il primo consiste nel sei cilindri adibito all’installazione longitudinale, accompagnato dalla trazione posteriore.
Un’unità paventata per la prossima generazione di Mazda6 e sui due suv CX-60 e CX-80, a completamento il pacchetto. Ambedue i motori, il 6 cilindri e lo SkyActiv-D, dispongono dell’elettrificazione leggera del mild-hybrid a 48 volt.
La presentazione della CX-60 è avvenuta prima della Mazda CX-60 2023. In un comunicato diramato agli organi di informazione, la sezione britannica del marchio giapponese ha rilasciato qualche pillola ulteriore. La data di uscita rimaneva avvolta nel mistero, pertanto occorreva monitorare la situazione nell’arco dei mesi. In seguito è trapelato che verrà presentata verso la fine del 2023.
Se fosse un giocatore di poker, verrebbe da credere che Mazda abbia in serbo un carico pesante. Evitando di rilasciare dettagli al pubblico, aumentava l’hype e chiunque abbia un po’ di affinità col marketing è ben conscio della sua importanza. L’attesa del piacere è, infatti, essa stessa il piacere.
Qualcosa di assodato erano le dimensioni. Sicché dà la possibilità di arrivare alla configurazione a 7 posti, le dimensioni della Mazda CX-80 risultavano superiori in confronto alla sorella. Per quanto riguarda le linee dovrebbe richiamare la CX-60, che vi mostriamo nelle foto a corredo di quest’articolo, sicché non sono ancora state rilasciate immagini del futuro ingresso nelle concessionarie.
Nel comunicato si parla di una lunghezza leggermente inferiore ai 5 metri. Per la precisione, dovrebbe raggiungere una soglia compresa tra 485 cm e 490 cm per ospitare una fila di sedili supplementari e spazio aggiuntivo per i bagagli. La CX-60 sfoggia le seguenti misure: lunghezza 474 cm, larghezza 195 cm, altezza 168 cm, con un vano bagaglio che da un minimo di 570 si spinge fino a 1.726 litri.
3.3 diesel e-SkyActiv D
In merito alle motorizzazioni abbiamo finalmente dei dettagli ufficiali. La nota diramata ai media parla del 3.3 diesel e-Skyactiv D, con tecnologia mild hybrid. Inoltre, è attesa l’introduzione del 6 cilindri in linea 3.0 a benzina, sempre MHEV.
Per alimentare la nuova flotta premium di SUV, Mazda ha sviluppato una nuova gamma di sei cilindri in linea. Sebbene il ridimensionamento sia stato la priorità nell’industria automotive per gran parte dell’ultimo decennio, i piani alti dell’azienda credono che un propulsore più grande possa in definitiva essere più efficiente. La chiave sembra essere la rivoluzionaria tecnologia Skyactiv-X, un motore a benzina su cui l’azienda lavora da anni, in aggiunta a un sistema mild-hybrid a 48 volt.
Il pensionamento delle unità a gasolio può, dunque, ancora attendere. Nonostante certe rivali abbiano già messo da parte la tipologia di propulsione, la società asiatica preferisce contemplarle tuttora, in maniera da non privarsi di una fetta rilevanti di pubblico. Le immatricolazioni inducono a non privarsene con tale leggerezza. Non è chiaro se sarà disponibile in esclusiva per le concessionarie della Gran Bretagna o per l’intera Europa né quali soluzioni la affiancheranno.
Non è ancora giunta la fine per il gasolio
Poi, che il diesel abbia i giorni contati è assodato, almeno nel Vecchio Continente. E lo stesso vale pure in merito al benzina. Come ben sappiamo, negli scorsi mesi la Commissione Europea ha stabilito di imporre un bando sulla commercializzazione delle auto a combustione termica nel 2035.
La necessità di salvaguardare l’eco-sistema ha suggerito alla massima istituzione comunitaria di adottare degli appositi provvedimenti. Di certo, un ruolo da protagonista lo ricoprirà l’elettrico. Al momento sembra che monopolizzerà l’intera scena, ma la partita rimane aperta. Ciò almeno fin quando gli attori della filiera andranno avanti a esercitare pressioni per il conseguimento della neutralità carbonica. Le proposte al vaglio sono le motorizzazioni e-Fuel (combustibili sintetici), idrogeno e ibride.
Con ogni probabilità la Mazda CX-80 avrà, poi, in listino l’unità plug-in della CX-60. Sotto il listino combinerà un 2.5 a quattro cilindri da 192 CV con un’unità elettrica da 136 CV. Numeri alla mano, ne deriverà, perciò, una potenza complessiva di 327 cavalli (241 kW) e di 500 Nm di coppia motrice massima. L’autonomia full electric sarà di circa 60 km alla massima andatura di 100 km/h, mediante la batteria da 17,8 kWh.
Le performance sono piuttosto accattivanti, con lo scatto da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi e la velocità massima limitata elettronicamente a 200 km/h. Il powertrain ibrido prevede un consumo di carburante dichiarato di appena 1,5 litri ogni 100 km nel ciclo combinato, mentre le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente sono pari a 33 grammi per km.
La potenza verrà ritoccata?
Non è dato sapere se Mazda ritoccherà la potenza della CX-80 e i valori dei propulsori per adeguarli alla massa più voluminosa. Non vi sono, al contrario, dubbi che per massimizzare la piacevolezza di guida sono in serbo soluzioni apposite, tra cui il Kinematic Posture Control, che attenua il più possibile il rollio in curva.
Presumibilmente si adotterà il sistema Mi-Drive (Mazda Intelligent Drive Select). Quella della CX-60 conta quattro impostazioni di guida: Normal, Sport, Off-Road (con trazione integrale AWD) e Towing (per la guida con rimorchio). In base alle condizioni climatiche e alle tipologie del tratto l’automobilista ha l’opportunità di configurare vari fattori quali l’aderenza, le performance, il comportamento della trazione integrale nel quotidiano.
Sul fronte dei sistemi ausiliari alla guida è facile presumere la conferma in blocco della strumentazione della CX-60. L’assortimento completo delle dotazioni annovera l’i-Activsense a supporto dell’automobilista, determinante nel conferimento delle bramate cinque stelle ai test euro NCAP. Tra le migliorie si sono aggiunte il BSM Vehicle Exit Warning per i punti ciechi, il sistema SBS-R di rilevamento dei pedoni e il Turn Across Traffic Assist in uscita dal parcheggio. Le aggiunte danno una mano ai conducenti a identificare in tempo utile i potenziali rischi e ridurre la probabilità di danni o lesioni, garantendo, peraltro, standard ottimali di salvaguardia dei pedoni.
Premesso che la CX-60 è in vendita a partire da 49.900 euro, la Mazda CX-80 2023 dovrebbe costare almeno una cifra tra i 53 mila e i 55 mila euro. Coloro che intendano acquistare l’ibrida plug-in dovrebbero, comunque, avere accesso agli ecoincentivi.