La transizione verso la mobilità elettrica sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle storiche aziende della filiera automobilistica, che faticano ad adattarsi alle nuove tecnologie. Stellantis, attraverso la delocalizzazione della produzione, potrebbe perdere anche Marelli, ceduta alla giapponese CK Holding nel 2018. La fabbrica di marmitte Marelli Gts, situata a Venaria, chiuderà definitivamente questa primavera in seguito al trasferimento della produzione negli stabilimenti di Caivano (Napoli) e in Polonia. I 68 operai rimasti verranno assorbiti dalla Marelli Lighting, un altro stabilimento a Venaria, ma ben 320 lavoratori, assunti con contratto di somministrazione, rischiano il posto di lavoro.
Marelli: addio alla storica fabbrica di marmitte
La riduzione dei volumi produttivi nel 2024, dovuta principalmente al calo della produzione della Fiat 500 a Mirafiori, ha impattato negativamente anche sulle produzioni di Marelli. I sindacati esprimono preoccupazione per lo spostamento in Polonia del Ducato My 2021 e di una parte del My 2014, richiesto da Stellantis. Cinzia Pepe, segretaria provinciale Uilm, sottolinea che il 90% della produzione di Marelli è legato a Stellantis e si preoccupa per il futuro dei lavoratori somministrati.
L’azienda fondata nel 1891 a Milano da Ercole Marelli, è stata una delle prime aziende italiane a specializzarsi nella produzione di motori e apparecchi elettrici. Dopo la fusione con Fiat nel 1919, ha continuato a sviluppare prodotti per l’industria automobilistica, collaborando anche con Enrico Fermi e partecipando a progetti di trasmissioni televisive.
Negli anni successivi è diventata una multinazionale e ha fornito componentistica per la Formula 1 e la Moto GP, oltre a essere stata sponsor tecnico di marchi come Ferrari, Renault e Red Bull. La sua storia continua con l’acquisizione da parte di CK Holdings nel 2019, mantenendo il nome Marelli Holdings. Vedremo dunque che novità ci saranno in futuro per questa storica azienda italiana che di certo non vive un buon momento.