Siamo nel 1967, a Milano si svolge il 40esimo Salone della Moto e tra i 610 espositori presenti all’evento è presente pure la Malaguti, casa motociclistica italiana di San Lazzaro di Savena che presenta al grande pubblico di appassionati un ciclomotore dalle caratteristiche innovative, di ottima fattura, destinato a riscuotere un grande successo ed a spopolare soprattutto tra i giovani. Il ciclomotore Malaguti Dribbling venne motorizzato con un classico e rodato motore monocilindrico Franco Morini, 43 cm3 raffreddato ad aria. Erogava una potenza di 1,3 cavalli e raggiungeva una velocità di punta di 40 km/h. L’architettura del motore era del tutto innovativa, prevedendo un cilindro orizzontale in lega di alluminio, con aspirazione controllata dal pistone e con due condotti di travaso.
Possiamo definire il Malaguti Dribbling come un classico “tubone”?
Ebbene si, il ciclomotore Malaguti Dribbling entra a pieno titolo nell’universo stellato dei tuboni. Il telaio di questo innovativo ciclomotore era a singolo tubo di grande diametro al quale era stato aggiunto un telaietto al retrotreno che conteneva il serbatoio. L’accensione era affidata ad un volano magnete, il basamento del motore che conteneva gli ingranaggi della trasmissione era composto da due semicarter pressofusi in una lega di alluminio ai quali erano state ricavate delle nervature per irrigidire le zone soggette a più sollecitazioni. Il serbatoio era ricavato al posteriore e conteneva circa due litri di miscela, riuscendo a garantire al ciclomotore Malaguti Dribbling un’autonomia di circa 110 km su ciclo extraurbano. In città questo dato risultava leggermente più basso. La Malaguti sviluppò questo ciclomotore cercando di dare maggiore attenzione al comfort di guida. Sviluppò una sospensione anteriore dotata di una forcella telescopica con anelli raschia polvere capace di assorbire le asperità della strada. Al posteriore invece venne sempre impiegato il sistema a ruota rigida. Gli pneumatici insistevano su cerchi a raggi da 16 pollici aventi freni a tamburo del diametro di 80 millimetri. Il peso a secco era quasi di 40 kg. Il Malaguti Dribbling riscosse un grande successo e forte di ciò già dal successivo anno la Malaguti gli affiancò una versione speciale: il Dribbling Special Duomatic. Questo ciclomotore era stato concepito per affrontare anche le salite più impegnative ed era stato dotato di un cambio automatico a due marce.
Prezzo di vendita Malaguty Dribbling nel 1968: n.d.
Quotazione attuale del Malaguti Dribbling: n.p.