Come previsto, è utopia il leasing sociale di Francia sull’auto elettrica per tutti i poveri. Ossia guidare una macchina da 30.000 euro spendendo almeno 100 euro al mese di canone su conto corrente (più mille altre spese). Così che i meno abbienti potessero muoversi. Idea impossibile. Troppi costi a carico dello Stato. Troppi rischi: le franchigie, ossia i danni da pagare per incidenti, furti, atti di vandalismo. Eppoi c’era il problema di un eventuale pessimo utilizzo della vettura, a livello di cicli di ricarica. Alla fine, pochissime vetture per altrettanti cittadini.
Si sogna senza soldi
In Francia (in Europa), i conti pubblici soffrono. Costi della politica elevati, transizione che richiede spese enormi, energia alle stelle con la chiusura verso il gas di Putin. Parigi rivede in modo profondo gli strumenti volti a promuovere l’adozione della mobilità elettrica. Drammatica la conferenza stampa di alcuni funzionari dei ministeri dei Trasporti, dell’Energia e dell’Industria: con un decreto pubblicato nei prossimi giorni, si dimezzerà il plafond per gli incentivi all’acquisto di auto a batteria e si rivoluzionerà il “leasing social”.
Primo. Il governo lo ha bloccato da tempo in seguito a una domanda superiore alle attese. Ma cosa si aspettava? Se dai la macchina gratis o quasi, chiaro che tutti la chiedono.
Secondo. Forse, il leasing sociale dell’auto elettrica torna nella seconda metà del 2025. Forse. Ancora non si sa. Chi paga? Non sarà finanziato dallo Stato, bensì dai nuovi certificati di risparmio energetico messi a disposizione dalle grandi aziende dell’Energia. Insomma, lo Stato scappa a gambe levate da un vortice infernale. L’avanzata leonina verso la decarbonizzazione a parole; la ritirata da conigli per non sborsare gli euro.
Cosa cambia per il cittadino automobilista
Il governo dice che per il cittadino non cambierà nulla. Sarà: in realtà, l’anno scorso, grazie a 650 milioni di euro, sono state soddisfatte 50 mila domande. Per la prossima fase, solo 300 milioni di euro. Se ieri i soldi mancavano, figuriamoci domani.
Fake news dell’auto di proprietà da comprare
Attenti anche alle bufale dei politici copiate e incollate. Non è vero che il cittadino compra l’auto. Non è vero che col leasing ne diviene proprietario. Il contribuente guida la macchina, paga i canoni mensili. Alla fine, forse, se esiste il riscatto, e se ha i soldi, versa una quota ed diventa proprietario. Ma se i quattrini non li aveva prima, non si capisce come possa averli dopo. Chi ha redditi così bassi dopo tre anni non potrà più permettersela e dovrà restituirla. Questo leasing è in sostanza un noleggio a lungo termine, col consumatore che spende senza mai essere proprietario di nulla. Alla fine, con così pochi quattrini nel piatto, è una via di mezzo fra un bluff e un flop.
L’auto elettrica è una cosa seria
Il full electric è una tecnologia meravigliosa, da proteggere e far crescere. Con informazioni giuste, colonnine di ricarica, incentivi. Con tutte queste misure anomale, annunci politici per progetti di lungo termine che durano un quarto d’ora, la politica Ue centrale e locale fa solo del male alla mobilità pulita.
Incentivi decurtati
Infine, per il 2025, tagliato il plafond delle agevolazioni dagli 1,4 miliardi disponibili: solo 690 milioni di euro. Per finanziare l’acquisto di 200 mila Bev. Gino a 16.300 euro di reddito, si otterranno 4 mila euro: stop ai 7 mila. Per la fascia fino a 26.200 euro, da 4 mila a 3 mila euro. Chi è sopra i 26.200, solo 2 mila. Per elettriche con un listino non superiore ai 47 mila e sempre con un adeguato punteggio ambientale. Altra mazzata tremenda sull’elettrico.
Solo 100 euro al mese? Altra bufala
Cautela anche col leasing sociale definito per tutti. Devi: avere un reddito annuo inferiore a 15.400 euro, abitare a più di 15 km rispetto al luogo di lavoro, percorrere più di 8.000 km annui nell’ambito lavorativo. Allora entri nella ruota della fortuna, e puoi – se ci sono ancora soldi – avere un contratto di tre anni dopo i quali si può anche decidere di acquistare il veicolo. Dal canone sono esclusi i servizi di manutenzione e assicurazione. Li paghi tu. Quanto? Dipende dal rischio incidente calcolato dalla compagnia. E hai diritto fino a 12.000 km annui senza costi. Poi ci sono i pieni di elettroni.