I clienti delle auto di extra lusso non sono pronti per l’elettrico: la Lamborghini a batteria arriverà nel 2029. Una bella differenza rispetto alla previsione del 2021: Toro a corrente nel 2027 o 2028. Di reale resta la concept Lanzador. L’amministratore delegato Stephan Winkelmann sostiene che, per la completa elettrificazione delle sportive, i tempi non siano ancora maturi.
Attenti alle fake
Allora, perché il web e i social parlano di tante elettriche Lambo già in vendita? Risposta: perché queste fake piacciono, hanno successo. In realtà, non sono auto del Toro a batteria. Sono termiche ibride: hanno un doppio motore, cioè un grande propulsore termico a benzina e uno (o più) elettrico. La Casa emiliana ha elettrificato (e non reso elettrica) tutta la sua gamma: Urus, Revuelto e Temerario sono tutte dotate di motorizzazioni hybrid. Non può esserci nessun paragone né con la Porsche Taycan (elettrica) né con le Tesla più potenti (elettriche).
Clausole di revisione nel 2026: quale futuro
Il responsabile numero uno di questo caos è l’Ue, che non ha protetto l’elettrico né di massa né elitario. In sé, l’auto elettrica è meravigliosa e potentissima, entusiasmante da guidare, ma in un contesto giusto anche sotto il profilo delle infrastrutture e della ricarica veloce, che oggi manca. Nel 2026, in Ue, scatterà la clausola di revisione del regolamento. Si vedrà se modificare la norma, ossia il bando termico benzina e diesel nel 2035: “Pensiamo che questo sia il modo giusto per affrontare il futuro. I carburanti sintetici sono un’opportunità”, sostiene Winkelmann, per il tipo di auto prodotte dalla Casa di Sant’Agata Bolognese. I famigerati e-fuel chiesti (e ottenuti) dalla Germania a Bruxelles. Molto diversi dai biocarburanti su cui punta il governo Meloni, senza successo presso i centri di potere dell’Unione europea, dove comandano tedeschi e francesi.
Scorporo della Casa del Toro dal Gruppo Volkswagen?
Winkelmann ha escluso l’ipotesi di uno scorporo della Casa del Toro dal Gruppo Volkswagen, assicurando che le Lamborghini continueranno a essere prodotte solo in Italia: zero fabbriche estere. In quanto ai dazi promessi dal presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, sulle vetture europee: “Non possiamo neanche pensare che una Lamborghini venga prodotta al di fuori dell’Italia. O di Sant’Agata”. Insomma, nessuno stabilimento in altri Paesi per aggirare eventuali tasse. Viceversa, la strategia di Pechino è proprio questa: stabilimenti in Ue anti dazi sulle elettriche Made in China.
Supercar elettrica competitiva cercasi
Si attende una classica supercar Bev in grado di rivaleggiare su tutti i fronti con le varianti termiche, o a benzina o ibride. La questione investe i big: Ferrari, Lambo, Porsche anzitutto, ma anche Pagani, Aston Martin e altre. Difficile inserire adesso Maserati in questo contesto. Alfa Romeo è fuori dai giochi, per il momento.