La favoletta green delle lobby elettriche si schianta contro la realtà: vendite sempre più giù. Allora, dopo Ford e altre Case, tocca a Hyundai puntare sull’ibrido, con nuova tecnologia. Un comodo e pratico propulsore a benzina che piace a tutti, per iniziare. Sudocoreani scatenati, amplieranno la gamma ibrida da 7 a 14 modelli. Anche per il marchio di lusso Genesis.
Strategia intelligente, perché qui chi comanda è il consumatore, col suo verdetto inappellabile: no elettrico, sì ibrido. Non sarà certo un gruppo di potere e di pressione nell’Ue e nel mondo a stabilire che tutti si vada in full electric, con l’ideologia verde basata sul nulla.
Flop elettrico, boom ibrido
Nel 2024, siamo a 510.000 ibride che Hyundai prevede di vendere. L’azienda orientale stima che le consegne globali di ibride triplicheranno a 1,33 milioni di veicoli nel 2028, dice Automotive News. Per dare l’idea, il target ibrido è circa il 40 percento più alto rispetto all’obiettivo che Hyundai aveva lanciato solo nel 2023.
È in arrivo un nuovo sistema di veicoli elettrici a lungo raggio che alimenta le ruote esclusivamente tramite un motore elettrico, ma utilizza un motore a combustione interna per ricaricare la batteria del motore. Hyundai introdurrà anche una seconda generazione del suo attuale sistema ibrido nei veicoli di produzione da gennaio 2025, distribuito su tutta la gamma, dai veicoli di piccole dimensioni ai modelli di grandi dimensioni e di lusso, e utilizzato anche nel marchio premium Genesis.
Viva gli EREV
La nuova tecnologia di estensione dell’autonomia, una sorta di ibrido in serie, è stata lanciata come una soluzione ottimale per i clienti che desiderano la sensazione di guida di un EV, ma l’autonomia della combustione interna. Le ruote saranno alimentate da motori elettrici. Ma poiché può fare rifornimento alla pompa, può raggiungere autonomie di guida di oltre 900 chilometri con una carica. La tecnologia, che la Casa sudcoreana chiama EREV, consentirà veicoli elettrici più accessibili perché i sistemi non richiederanno batterie grandi e costose come quelle dei veicoli elettrici puri.
La batteria costerà circa un terzo di quella di un veicolo elettrico. Il sistema consentirà anche la trazione integrale tramite un layout a due motori. Hyundai lo lancerà in Nord America e Cina entro la fine del 2026, con vendite diffuse in quei mercati che prenderanno piede l’anno successivo. In Nord America, la tecnologia verrà inizialmente implementata nei crossover di classe D per i marchi Hyundai e Genesis. Previste consegne annuali di EREV di 80.000 unità all’anno in Nord America e 30.000 in Cina, dove la tecnologia verrà utilizzata in una piattaforma del segmento C.
Dove andrà forte l’ibrido
Mentre l’elettrico scende e delude ovunque, per la Casa il Nord America vedrà il più grande aumento delle vendite ibride: più che triplicate a 690.000 veicoli nel 2028, da una previsione di 170.000 nella regione quest’anno. Le vendite ibride in Europa dovrebbero aumentare a 220.000 nel 2028, da circa 150.000 nel 2024.
L’attuale mix di propulsori globali è circa il 20 percento di ibrido ed elettrico rispetto all’80 percento di combustione interna. Entro il 2030, si prevede che l’equilibrio si sposti verso il 55 percento per i veicoli elettrificati e circa il 45 percento per la combustione interna.
L’elettrica preoccupa, anzi fa paura
Il CEO Jaehoon Chang ha delineato la visione il 28 agosto nella presentazione annuale dell’Investor Day: “Guardando indietro all’anno passato, ci sono stati grandi cambiamenti nel mercato automobilistico, con le rosee proiezioni per la transizione ai veicoli elettrici che hanno lasciato il posto a preoccupazioni accresciute”. E sindacati e lavoratori di tutti i Gruppi hanno paura dei licenziamenti a causa dell’elettrico: situazione drammatica e imbarazzante per politici e lobby pro full electric. Hyundai ritarderà il lancio di alcuni prodotti EV per migliorarne il valore e la competitività dei prezzi, e l’azienda si affiderà agli ibridi mentre la domanda di elettriche si stabilizza.
Si investe in tutto
L’azienda ha anche affermato che nei prossimi 10 anni investirà 54,5 trilioni di won (40,99 miliardi di dollari) in ricerca e sviluppo a 360 gradi, dall’ibrido all’idrogeno, e 51,6 trilioni di won (38,81 miliardi di dollari) in spese in conto capitale per la crescita.
Ford e Nissan sono tra i player globali che stanno dando priorità agli ibridi. Nel frattempo, Toyota e Honda, i primi pionieri della tecnologia a due motori, hanno visto aumentare le vendite e i profitti grazie alla loro vasta gamma di offerte benzina-elettriche. Dall’angoscia del full electric ideologico alla soddisfazione del termico a benzina.