C’è un po’ di depressione andante anti Tesla nel web: si parla di crisi, numeri bassi, flop. La verità è che la società texana di Musk suscita invidie o di personaggi anti elettrico per ideologia o per partito preso. Sta semplicemente vincendo la partita 5 a zero quando le attese era che vincesse 10 a zero. Ma trattasi comunque di successo. Leggero aumento dei ricavi di gruppo nel periodo aprile-giugno. I ricavi hanno visto un incremento rispetto al primo trimestre. La società ha ottenuto complessivamente un fatturato di 25,50 miliardi di dollari per i tre mesi chiusi a giugno, rispetto ai 24,93 miliardi di un anno prima (+2%). Gli analisti avevano stimato in media 24,77 miliardi, secondo i dati LSEG. Tesla ha infatti registrato la redditività più bassa degli ultimi cinque anni e un crollo dell’utile netto.
Dove starebbe la crisi? Ha tagliato i prezzi perché la domanda di elettriche cala: così Musk ha evitato il crollo. Sta facendo maggiori investimenti in progetti di intelligenza artificiale: i frutti non puoi vederli domattina, serve tempo. L’utile netto di Tesla nel secondo trimestre scende del 45% a 1,5 miliardi di dollari, ma i ricavi sono leggermente superiori. La Casa ha registrato un fatturato di 25,5 miliardi di dollari nel secondo trimestre, rispetto a 24,9 miliardi un anno prima. Gli analisti di Wall Street avevano in media stimato un fatturato pari a 24,8 miliardi di dollari, riporta la Reuters.
Numeri meravigliosi
I ricavi della sola divisione auto (la altre due sono energia e servizi) sono scesi del 7% rispetto a un anno prima (19,8 miliardi contro 21,2; erano stati 17,3 miliardi nei primi tre mesi del 2024), ma non c’è nessun rosso: trattasi di numeri che altre Case auto possono solo sognare. L’utile netto è stato pari a 1,48 miliardi, rispetto ai 2,70 miliardi di dollari di un anno fa (-45%). Il margine operativo è sceso al 6,3% (5,5% nel trimestre precedente) contro il 9,6% di dodici mesi prima. Tesla sta perdendo quote di mercato in Cina e in Europa: concorrenza sfrenata dei cinesi, specie di BYD.
Il bicchiere mezzo pieno
Bisogna anche vedere l’azienda stessa che “voto” si dà. “Nel secondo trimestre, abbiamo raggiunto ricavi trimestrali record nonostante un difficile contesto operativo. Il business dell’Energy Storage continua a crescere rapidamente, stabilendo un record nel Q2 con 9,4 GWh di implementazioni, risultando in ricavi e profitti lordi record per l’intero segmento. Abbiamo anche assistito a una ripresa sequenziale delle consegne di veicoli nel Q2, poiché il sentimento dei consumatori è migliorato e abbiamo lanciato opzioni di finanziamento attraenti per compensare l’impatto dei tassi di interesse elevati”.
Con capitalizzazione immensa, ora Tesla spinge per tecnologie di guida autonoma e dei robotaxi, investendo miliardi per addestrare i modelli di intelligenza artificiale: “Sebbene i tempi di sviluppo dei robotaxi dipendano dai progressi tecnologici e dall’approvazione normativa, stiamo lavorando vigorosamente su questa opportunità data l’enorme potenziale valore”. Il gigantesco pick-up Cybertruck diventerà redditizio entro la fine dell’anno, mentre i piani per un veicolo più economico (la cosiddetta Model 2) procedono spediti: inizio della produzione previsto per la prima metà del 2025. Ha vinto in Germania e in Cina. Alla faccia di crisi e flop.