William Todts, capo di Transport & Environment, critica aspramente le Case auto europee. Parliamo dell’Executive Director di T&E, organizzazione indipendente, apartitica e senza scopo di lucro che promuove la decarbonizzazione dei trasporti in Europa entro il 2050. L’accusa? Ma quale crisi dell’auto, le Case europee fanno i miliardi: la lobby dei costruttori ha creato tutta questa narrazione secondo cui sono in difficoltà per colpa dell’Ue. Ossia del Green Deal 2019 con la spinta pro auto elettrica e col bando termico 2035, più le multe di 16 miliardi nel 2026 per le emissioni 2025. “Questa è una totale invenzione”, l’attacco deciso e perentorio, come riporta Euractiv.
Lobby contro lobby
Tanto per fare chiarezza: Acea è la lobby dei costruttori auto; Transport & Environment è una lobby. Fanno attività legali. Sono portatori di qualche interesse. William Todts è il più potente lobbista ambientale di Bruxelles e dice la sua in vista del Dialogo strategico Ue sul futuro dell’industria automobilistica. La quale “è molto brava a dipingere un quadro di crisi, però la realtà è che l’industria automobilistica ha avuto profitti record negli ultimi anni. Sono stati effettuati pagamenti record ai loro azionisti e ai loro Ceo, quindi un paio di anni davvero buoni. Poi sono successe un paio di cose. Una cosa è che stanno venendo surclassati dalla concorrenza sulle auto elettriche in Cina. Le Case automobilistiche tedesche dipendono molto dalla Cina. E in Europa, hai vendite di auto più basse. Se c’è una politica macroeconomica che fa aumentare i tassi di interesse e cerca di rallentare l’economia, e sai che ogni nuova vettura è in qualche modo finanziata, non sorprende che le vendite di auto siano più basse”, la frecciata di Todts.
Serve trasformarsi
“C’è una chiara necessità di trasformare il settore e, chiaramente, questo sarà dirompente per alcune Case automobilistiche e per alcune regioni. Ma la trasformazione è necessaria e inevitabile, quindi dobbiamo sviluppare un buon piano sociale insieme ai sindacati per consentire a queste persone di passare alla pensione, che è in parte ciò che sta accadendo alla Volkswagen, o a nuovi lavori. In Germania, non siamo in una situazione di disoccupazione di massa. Invece, non ci sono abbastanza candidati per molti lavori”, prosegue il lobbysta di T&E.
Multe Ue: cosa non quadra secondo T&E
L’avvertimento che dovranno pagare 16 miliardi di euro di sanzioni Ue per la CO2, dice Todts, “è una barzelletta completa. Quell’analisi è così scadente. Si presume che le Case automobilistiche non facciano nessuno sforzo”. I costruttori “sono tutti quotati in Borsa, stanno cercando di realizzare i loro guadagni trimestrali, i loro numeri di profitto annuale. Ceo e team esecutivi vengono premiati sulla base di tali prestazioni. Non ho problemi con questo, ma se i tuoi concorrenti seguono un modello diverso (i cinesi hanno una prospettiva a lungo termine), allora devi adattarti a questo”, la stoccata finale.
In attesa di un’eventuale risposta dell’Acea
Se Acea decidesse di rispondere, daremmo subito spazio alla lobby delle Case auto. Idem qualora Ceo o top manager dei costruttori replicassero. Intanto, è corretto spiegare che Transport & Environment riceve – in trasparenza – finanziamenti da una vasta gamma di donatori, tra cui fondazioni, agenzie governative, istituzioni multilaterali e i membri (51 organizzazioni ambientali in tutta Europa). “La nostra politica è quella di accettare solo finanziamenti che non compromettano la nostra indipendenza nel perseguire la nostra missione, o che non mettano a rischio la nostra integrità e reputazione”, dice di sé T&E.