L’Unione europea stronca le Case: la crisi dell’auto elettrica è colpa loro

Ippolito Visconti Autore News Auto
Durissima accusa del commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton.
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Altra legnata della politica Ue sull’industria automotive: per il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, la crisi dell’auto elettrica è colpa dei costruttori. “Sono molto preoccupato per gli annunci di chiusure di impianti”, ha detto il francese, in riferimento alle possibili sforbiciate del Gruppo Volkswagen. Per Breton, serve mantenere e preservare la nostra esperienza, la nostra forza innovativa e la nostra competitività, ma l’industria europea si trova in una situazione di svantaggio rispetto ai cinesi. Perché? Il transalpino mette le Case sul banco degli imputati. Non hanno convinto i clienti a passare alla mobilità elettrica, non ne hanno messo in luce i vantaggi, non hanno risolto l’ansia da autonomia che affligge i potenziali acquirenti.

Il silenzio dei costruttori

Come in passato, anche stavolta c’è il silenzio dei costruttori. Sia singoli sia associati, sia a livello nazionale sia a livello comunitario, hanno spesso subìto senza reagire. Al massimo, qualche critica per le poche colonnine e per gli incentivi locali pensati male.  Da Bruxelles, zero critiche a se stessa dall’Ue. Un bel po’ di scollamento fra politica e aziende. Così, la Cina osserva ed è pronta a ingoiarci vivi, sorridendo di fronte a dazi, extra dazi, iper barriere.

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Neppure una replica?

La strategia del silenzio, “che la politica faccia quel che vuole”, per l’ecologia, il green, il falsamente pulito, ha portato al suicidio di un comparto come quello dell’auto termica in Europa. Il quale primeggiava. In cambio dell’elettrico, ora abbiamo disoccupazione, tensioni sociali, operai Audi che confiscano le chiavi delle elettriche a Bruxelles, Stellantis un po’ in contrasto col governo Meloni, le retromarce delle Case dopo investimenti miliardari, tanta paura fra i sindacati e i lavoratori di restare a piedi, panico nell’indotto. Davvero nessun Gruppo auto replica a Breton? Nessun manager? Così però è una sorta di silenzio assenso: non ti rispondo, quindi è un sì, hai ragione, io costruttore auto sono incapace mentre tu politico green sei un numero uno.

Inferno auto elettrica: per cosa in cambio, nessuno lo sa

L’auto elettrica non sporca allo scarico. Bisogna vedere quanto inquinano estrazione e lavorazioni delle materie prime, produzione delle batterie, smaltimento delle batterie esauste. Su tutto, le mani della Cina, che ci fa letteralmente a pezzi. Abbiamo giocato proprio nel campo in cui Pechino è ultra forte. Abbiamo sfidato Tyson sul ring in un incontro di boxe, mentre prima lo sfidavamo a padel. Masochismo elettrico. Un mix di ipocrisia e demagogia spinto da lobby a Bruxelles, spalleggiate da pseudo influencer nei social, sempre più abbandonati al loro destino dalle multinazionali in fuga dal full electric. Disastro epocale senza eguali nella storia dell’industria europea.

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