Luca de Meo, amministratore delegato di Renault e presidente dell’associazione Acea, ha espresso le sue preoccupazioni riguardate il mercato. Più in generale, sulle auto elettriche. Nel 2025, con l’entrate in vigore di normative più stringenti sulle emissioni, de Meo ha dichiarato che le case automobilistiche rischiano di pagare fino a 15 miliardi di euro di multe, a causa proprio delle vendite in calo delle auto elettriche. Ora, in un nuovo editoriale per IlSole24Ore, ha analizzato la situazione del mercato automobilistico attuale.
Luca de Meo dice sì all’elettrico, ma con veicoli più compatti e leggeri
“L’Europa investe 2 o 3 volte meno dei nostri concorrenti in innovazione tecnologica”, scrive de Meo riferendosi ai produttori cinesi. “Inoltre, lo si fa in maniera meno coordinata e convergente verso grandi progetti”. Il CEO di Renault ha quindi ricordato che l’Europa non è competitiva rispetto alla Cina, che da sola vende il 60% di auto elettriche nel mondo.
Una possibile via d’uscita sarebbe quindi la collaborazione tra i Paesi del Vecchio Continente: “Bisogna creare ecosistemi che possono vincere delle sfide competitive”. Secondo de Meo, uno dei problemi principali in Europa è l’eccesso di norme e regolamentazioni “a volte punitivo” per le aziende, che si trovano a costrette ad investire “fino al 25% delle risorse in Ricerca e sviluppo al fine di rispettarle”. Per questo motivo si dice d’accordo con le proposte di Mario Draghi.
“Se vogliamo ridurre l’impatto del trasporto, non dovremo viaggiare solo in elettrico, ibrido o idrogeno, ma dovremo scegliere di viaggiare con veicoli più compatti e leggeri”, aggiunge de Meo. Il contrario del trend attuale di mercato, che vede SUV e crossover i più apprezzati dagli automobilisti. Luca de Meo conclude ricordando quanto fece Henry Ford, che al lancio della Model T spiegò che “c’è vero progresso solo quando i vantaggi di una tecnologia sono per tutti”. De Meo aggiunge: “Lo diceva mentre riusciva, grazie ai profitti, a pagare i suoi dipendenti fino a tre o quattro volte più di quello che potevano fare i suoi concorrenti, che diventavano i suoi primi clienti. Una grande lezione, di grande attualità”. Una lezione che dovrebbe imparare specialmente Stellantis, che nelle ultime settimane ha proposto ai suoi dipendenti, anche in cassa integrazione, l’acquisto di veicoli Maserati a prezzo scontato.