Dopo la fabbrica nell’europea Ungheria, dopo il sito in Turchia (a cavallo fra Vecchio Continente e Asia), adesso la cinese BYD punta dritto a un terzo stabilimento dalle nostre parti, riporta la Reuters: l’insaziabile gigante orientale vuole papparsi un terzo piatto succulento da dove produrre auto elettriche. Obiettivo, scavalcare i dazi full electric UE. E al contempo invaderci di macchine termiche ibride plug-in, senza dazi a prescindere. Un Made by China in UE vincente in salsa cinese.
Dazi UE: a quanto ammontano
L’anno scorso l’Unione Europea ha imposto tariffe aggiuntive sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi, spingendo le principali case automobilistiche cinesi a riconsiderare le proprie strategie. Mentre BYD rimane il principale contendente cinese nel mercato europeo, superando le vendite della MG di SAIC Motor del 44% a gennaio, deve affrontare una pressione crescente per localizzare la produzione per mantenere la competitività.
BYD locomotiva cinese
Mentre i produttori cinesi di veicoli elettrici continuano a muoversi nel panorama normativo ed economico europeo, la prossima mossa di BYD potrebbe fungere da indicatore di come i produttori stranieri si adattano alle misure commerciali protezionistiche. Indipendentemente dal fatto che l’azienda proceda o meno con una terza fabbrica, i suoi attuali investimenti indicano un chiaro impegno ad aumentare la sua quota di mercato europea attraverso una produzione localizzata. Con i dazi che stanno rimodellando il commercio globale di veicoli elettrici, la questione non è se le case automobilistiche cinesi costruiranno fabbriche in Europa, ma quanto velocemente potranno farlo per rimanere competitive.
Parla Stella Li
Parlando con i giornalisti a Francoforte, il vicepresidente esecutivo di BYD Stella Li ha affermato che una decisione su un potenziale terzo stabilimento europeo potrebbe arrivare entro i prossimi 18-24 mesi. L’azienda sta anche valutando i piani per stabilire la produzione di batterie per veicoli elettrici in Europa, sebbene i dettagli riguardanti la posizione e la tempistica per l’iniziativa rimangano incerti.
L’espansione europea di BYD è già in pieno svolgimento. La Casa automobilistica dovrebbe iniziare la produzione entro la fine dell’anno presso il suo stabilimento in Ungheria, mentre è in lavorazione un secondo sito in Turchia. Una volta operative, queste due fabbriche avranno una capacità combinata di 500.000 veicoli all’anno, aiutando l’azienda a bypassare le costose tariffe di importazione e a stabilire una presenza più forte in uno dei mercati di veicoli elettrici più redditizi al mondo.
Nonostante un rallentamento generale della domanda di veicoli elettrici, l’Europa rimane un mercato attraente per le case automobilistiche cinesi a causa dei prezzi più elevati che i veicoli possono raggiungere rispetto al mercato interno fortemente competitivo della Cina. Tuttavia, poiché le tariffe continuano a modellare il panorama, stabilire capacità di produzione locali è diventata una necessità piuttosto che un’opzione per aziende come BYD.

In tutto il mondo
Le ambizioni europee di BYD sono solo un tassello della sua aggressiva strategia di espansione globale. La casa automobilistica ha rapidamente creato centri di produzione in più continenti, tra cui il Sud-est asiatico, il Sud America e il Nord America. La nuova struttura BYD in Indonesia, che aprirà entro la fine dell’anno, rafforzerà la capacità produttiva di altri 150.000 veicoli all’anno. Questa mossa non solo rafforza la presenza di BYD in uno dei mercati dei veicoli elettrici in più rapida crescita al mondo, ma garantisce anche all’azienda condizioni commerciali favorevoli, tra cui esenzioni fiscali per le auto importate.