Mondo dell’auto elettrica scatenato contro le Case che vendono vetture termiche: dicono sì alle multe UE da 16 miliardi di euro nel 2026 a carico dei costruttori troppo inquinanti nel 2025. La spinta a sanzionare arriva da E-Mobility Europe e ChargeUp Europe, che hanno scritto una lettera al presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Vanno mantenuti, dicono, gli obiettivi di riduzione della CO2. Chi c’è dentro E-Mobility Europe, che rappresenta costruttori, fornitori, gestori di flotte e provider di infrastrutture? Tesla e la cinese CATL, il colosso delle batterie. ChargeUp Europe è l’associazione di categoria per l’industria dell’infrastruttura di ricarica in Europa: dentro, ci sono Tesla, Ampeco, TotalEnergies e ChargePoint.
L’affare del secolo per Tesla e cinesi
Tesla e i cinesi giustamente tirano l’acqua al proprio mulino. I due gruppi rappresentano centinaia di attività europee che hanno investito tantissimo nell’elettrico, alcune delle quali in Europa con migliaia di dipendenti. Per le Case c’è solo un modo per non pagare le multe: fare pooling con la società di Musk e con quelle del Dragone, che sono pulite vendendo solo macchine full electric. I costruttori pagano fior di soldoni all’azienda di Elon e quelle del Celeste Impero per i crediti verdi. Assurdità prevista dal Green Deal 2019.
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Piano d’Azione per l’auto
La lettera dei due gruppi precede di pochi giorni il Piano d’Azione UE per l’auto. Dopo il Dialogo strategico con gli operatori del settore. Il documento è chiaro: Bruxelles deve dire no alle richieste delle Case di rallentare gli obiettivi delle emissioni. E deve confermare il sì alle mega multe: “Ogni ritardo sui limiti di CO2 del 2025 non fa altro che mettere l’Europa sempre più dietro alla Cina e avrà l’effetto di rallentare i piani di investimento su infrastrutture, produzione e mercato”.
Nessun dramma
I due gruppi tendono a sdrammatizzare. Uno: le multe UE non sono questa catastrofe. E i target di riduzione di CO2 del 2025 sono raggiungibili grazie alle elettriche under 25.000 euro. Aurelien de Meaux, CEO Electra: le stime di 16 miliardi di euro sono pessimistiche, in quanto il calcolo è fatto sui dati di vendita dei primi sei mesi del 2024. In futuro, le cose miglioreranno, le sanzioni saranno più lievi con maggiori immatricolazioni di macchine a corrente. Si scenderà a circa 5 miliardi di euro di multe totali. Che diventano 2,5 miliardi col pooling.
Ogni anno una maxi multa
Per le auto vendute nel 2025, previsione della lobby Acea Case UE, 15 miliardi di multe; poi per vetture immatricolate nel 2026, altri miliardi di sanzioni nel 2027; e così via sino al bando termico 2035. Va detto che le aziende non si sono opposte alle direttive UE del 2019: ora + un po’ tardi. Lo sapevano: le regole erano scritte da tempo. Sarebbe stato opportuno partire prima con gli investimenti e vendere le BEV abbassando i prezzi, e fare pressione sul governo centrale e su quelli locali affinché il Regolamento 2019 fosse rispettato: bonus, stazioni di ricarica veloce, protezione degli addetti, scudo anti Cina. Di converso, le centinaia di società del mondo elettrico rischierebbero grosse se l’UE facesse retromarcia. Qualcuno ci perderà un sacco di quattrini, questo è certo. Nel mezzo, il povero consumatore con auto nuove care come il demonio, usato stellare, senza incentivi né colonnine. L’effetto Cuba, forte in Italia e fortissimo al Sud del nostro Paese, con le diesel usate over 10 anni che vengono adorate, rischia di estendersi quasi ovunque in UE: fanno eccezioni le nazioni ricche del Nord Europa.
Mercedes con Volvo: pool razionale con la cinese Geely
Intanto, Mercedes afferma che il pool di emissioni con Volvo in Europa è una scelta razionale: Il CEO Ola Kallenius ha descritto il pool targato Geely (gigante cinese) come una soluzione temporanea in vista di una serie di lanci di veicoli elettrici chiave, tra cui il nuovo modello compatto CLA e il SUV di medie dimensioni GLC. La Commissione Europea, ha ricevuto dichiarazioni di intenti per la creazione di un raggruppamento di costruttori secondo il meccanismo del pooling. Geely è già maggior azionista di Mercedes con il 10% del capitale e partner industriale nella joint venture per il marchio Smart. Con Volvo Car Corporation, Polestar Performance AB e Smart Automobile Co. Ltd. Il colosso orientale controlla pure la società svedese. Un intreccio automotive senza precedenti, come il caos messo in piedi dall’UE.
Pool di Tesla: un esercito
La filiale olandese Tesla è Pool Manager: dentro, 15 realtà. Dentro, Toyota Motor Europe, poi Ford Werke GmbH, Mazda Motor Europe GmbH e Subaru Europe. Tra i membri pure Stellantis Auto Sas, Automobiles Peugeot SA, Automobiles Citroën SAS, Stellantis Europe Spa, FCA Us Llc (rappresentata da Stellantis Europe), Alfa Romeo Spa, Opel Automobile GmbH e Leapmotor Automobile (rappresentata da GreenKar Innovation Srl). Addirittura un pool aperto: ci possono entrare altre aziende per non pagare le maxi ammende. Ci sarà un un accordo di segretezza: da fornire al Pool Manager i dati sulle proprie emissioni di CO2 e sulla capacità di coprire qualsiasi potenziale premio per le emissioni in eccesso. Previsto il pagamento di una commissione. Il raggruppamento sarà valido per l’intero 2025. Quanti soldi a Musk? Grosso modo un miliardo di euro. L’UE è per USA e Cina l’Eldorado automotive grazie al Green Deal 2019.