Lexus LBX: la crossover basata sulla Toyota Yaris Cross ma con più stile e tecnologia

M Magarini
Lexus LBX

Il gruppo Toyota non accetta mai di partecipare al mercato da semplice comparsa. Quando decide di aggredire un segmento lo fa con forza e convinzione. È così anche stavolta, con il comparto delle crossover compatte. A scendere in campo è, infatti, la Lexus con la LBX, una proposta sulla quale aveva preferito tenere il massimo riserbo. Dalla lunghezza complessiva di 419 cm, ha l’obiettivo di rafforzare e consolidare la nomea della Casa nipponica in territorio europeo.

Difatti, più che nella scena locale, il modello pare avere il potenziale per prendersi le sue belle soddisfazioni nei nostri confini. Se poi ci riuscirà resta da scoprirlo. Senz’altro, i progettisti hanno cercato di creare qualcosa in grado di stuzzicare le fantasie. Il prodotto pare avere i crismi adatti per consentire al brand di far schizzare verso l’alto le immatricolazioni complessive registrate nel Vecchio Continente.

Poi, ovviamente, l’ultima parola spetterà alle concessionarie, con i dati di immatricolazione determinanti nel giudizio globale. Da parte sua, la Lexus LBX lascia intravedere delle signori premesse ed è questa la cosa più importante. Poi togliere i riflettori alle (numerose) rivali richiederà un lavoro a regola d’arte sul fronte del marketing e di altri fattori, non strettamente correlati al valore intrinseco della vettura.

Che, poco ma sicuro, vanterà una meccanica di assoluto livello, nonché un design accattivante, a giudicare dalle prime foto ufficiali diffuse dal marchio stesso. Il “responso popolare” non lo avremo nel giro di breve, sicché la nuova proposta vedrà la luce fra un po’ di mesi. Agli acquirenti toccherà aspettare il prossimo anno prima di mettere le mani. Andiamo ora a conoscere le caratteristiche degli esterni, mettendo in risalto le loro peculiarità, l’abitacolo con il relativo assortimento di tecnologie, e la gamma motori.

Esterni

Lexus LBX

Il design della Lexus LBX è qualcosa di mai visto prima. Al centro stile è stato affidato il compito di conferire un carattere unico, altamente distintivo. In confronto al resto del portafoglio prodotti, comprese le future new entry già anzitempo annunciate dalla compagnia, l’esemplare prende le distanze. L’effetto déjà-vu viene scongiurato sul nascere. Lo si capisce fin da subito, dando uno sguardo approfondito al look.

Nello specifico, spicca il frontale con il motivo a clessidra che richiama sì il recente corso stilistico, ma è stato completamente riconcepito. Da un lato riflette la recente filosofia progettuale stabilita dal brand, ma dall’altro si assiste a una sua chiara evoluzione. Il frontale della Lexus LBX conserva esclusivamente la parte bassa, mentre nella sezione superiore, dove il paraurti si fonde con il cofano, figura un nuovo elemento, finora mai introdotto. Che collega i due fari, in maniera tale da trasmettere un senso di armonia, per la soddisfazione degli amanti del genere.

Per quanto riguarda, invece, il profilo, esso è raccolta. Un paio di nervature nella zona delle portiere lo contraddistingue, così come il montante C di colore nero lucido, cosicché il senso di imponenza generale non confluisca in un approccio troppo serio e “pesante”. In merito, invece, al posteriore, regna la semplicità. I tratti orizzontali pongono in debito risalto la larghezza del veicolo.

Da una parte all’altra del portellone corre la lunga striscia di Led. Nemmeno la fanaleria, dunque, viene trascurata, a riprova della cura data a ogni dettaglio. La fattura generale è davvero buona, che rispecchia i valori cardine valsi il successo del Costruttore in passato.

Interni

Lexus LBX

Anche se sembra incredibile, in considerazione dell’amore per il dettaglio, gli esterni vengono quasi messi in secondo piano, se rapportati agli interni. Il “salotto” offerto agli occupanti è davvero convincente. Rispetto alla cugina Toyota Yaris Cross, l’assetto è ribassato (il punto H scende di più di 1 cm). Fa da contraltare la consolle centrale centrale rialzata, che dà l’impressione di trovarsi su un veicolo di caratura superiore. La decisione assunta dai piani alti poggia su valide fondamenta.

Difatti, contribuisce a un’atmosfera accogliente e funzionale, con la presenza di numerosi vani portaoggetti, collocati sul lato superiore. E mica finisce qui. Difatti, più in basso è posto un vano di dimensioni generose. Altrettanto convincenti i rivestimenti dei pannelli delle portiere anteriori e della plancia, degni della reputazione guadagnata dalla Casa nel corso degli anni di onorata attività. Sia quelli delle portiere anteriori sia quelli della plancia superano la prova. Pur essendo in plastica, si rivelano morbidi al tatto. E poi gli inserti in colore contrastano efficacemente la finitura dei sedili, da stabilire durante il processo di configurazione.

Una piccola delusione viene, invece, provocato dalla seconda fila. Qui si sarebbe potuto, infatti, compiere uno sforzo ulteriore, con le portiere posteriori che rilasciano sensazioni tattili meno piacevoli e l’assenza delle bocchette d’areazione nel mobiletto centrale. Ma vogliamo proprio andare a cercare il pelo nell’uovo, Se fosse stato un veicolo di fascia bassa un occhio lo si sarebbe chiuso più che volentieri, ma in tal caso andava sottolineato, date le aspettative piuttosto elevate.

Lo spazio per le gambe e la testa degli occupanti è adeguato, sebbene il quinto posto tenda a rivelarsi scomodo. Ciò per via del tunnel centrale, collocato in posizione troppo bassa. E poi la seduta pecca un po’ nel comfort generale, in quanto rigida. Non brilla nemmeno delude la capienza del vano bagagli, a partire da 332 litri.

In generale, il design risulta minimalista. Non un punto debole, anzi: le cuciture in vista e i dettagli di pregio, come il sottile listello in alluminio che collega le bocchette anteriori dell’aria condizionata, creano un’ottima impressione.

Tecnologia

Veniamo alla tecnologia, un aspetto su cui c’è altresì parecchio da raccontare. Difatti, la Lexus LBX vanta l’intero pacchetto dei sistemi ausiliari alla guida semiautonoma di livello 2, che si traducono in una sicurezza elevata. E l’infotainment? Tranquilli, ce n’è di carne al fuoco: seppur senza essere particolarmente generoso nelle dimensioni, il display multimediale touchscreen soddisfa senza riserve.

Il “cervello elettronico” risponde prontamente ai comandi, con i menù chiari e facilmente navigabili. Nel pacchetto standard viene garantita la compatibilità wireless sia con Android Auto sia con Apple CarPlay. Qualsiasi equipaggiamento presenta, inoltre, il navigatore. Il cruscotto digitale si rivela piacevole, dotato di un’ottima interfaccia utente.

Meccanica

Lexus LBX

La scheda tecnica della Lexus LBX è già stata comunicata, ripresa dalla Yaris Cross, ma con peculiarità degne di nota. Difatti, in diversi punti la scocca è stata irrigidita e la carreggiata guadagna 6 cm. In listino figura esclusivamente una motorizzazione, quella mild hybrid. Nella fattispecie, prevede un tre cilindri aspirato da 1.5 litri, supportato da un modulo elettrico, che può inviare la potenza a tutte e quattro le ruote mediante il cambio automatico a variazione continua CVT. Per riuscire nel compito, ospita pure una seconda unità elettrica, collocata sull’assale posteriore.

A proposito di potenza, essa sale a 136 cavalli e 185 Nm di coppia motrice massima. Nuova è altresì la batteria al nichel-metallo idruro (NiMH), sviluppata per valorizzare le caratteristiche dell’auto, sia in termini di accelerazione sia di autonomia full electric. Attualmente, però, il produttore non si è permesso di fornire dei dati ufficiali e, pertanto, bisognerà attendere le prossime settimane.

L’apertura degli ordini avverrà nel mese di ottobre, mentre le prime consegne sono previste all’inizio del prossimo anno, più esattamente a febbraio 2024. Bocche cucite sul prezzo, ma il prezzo di partenza probabilmente si aggirerà intorno ai 35 o 40 euro.

 

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