Il disegno legge Concorrenza 2024 riserva una novità grossa per l’auto: c’è l’ok del governo. Ora la palla passa al Parlamento. È la portabilità delle scatole nere delle compagnie assicurative. Oggi, la black box data dal provider resta su un’unica auto. Domani, per favorire la mobilità della domanda in ambito assicurativo, l’assicurato avrà il diritto di disinstallare, senza costi e alla scadenza annuale del contratto, i dispositivi elettronici. Per il monitoraggio dei dati dell’attività di circolazione dei veicoli a motore. Senza penali in caso di restituzione dopo la scadenza. I clienti potranno richiedere i dati alla propria compagnia assicurativa, che dovrà fornirli in formato leggibile da dispositivo automatico. Così da garantire la continuità del servizio di trattamento dei dati alla nuova compagnia assicurativa. Stando al ministro delle Imprese, Adolfo Urso, si tratta di un “altro passo significativo nella giusta direzione di aumentare la competitività del nostro Paese. Anche attraverso la concorrenza interna”.
Federcarrozzieri: tante criticità sullo stile di guida
Con la scatola nera, il secondo anno hai uno sconticino se il primo ti sei comportato bene: stile di guida prudente. Ma il leader di Federcarrozzieri parla di occasione persa per bloccare le pratiche scorrette delle imprese assicuratrici. Che restringono la concorrenza e danneggiano gli assicurati attraverso clausole vessatorie e illegittime: è il fenomeno della fidelizzazione forzata. L’interesse delle imprese assicurative è da tempo volto a superare il sistema del “bonus malus” a favore di non definiti sistemi di pricing basati sullo stile di guida degli automobilisti, e per questo l’utilizzo delle scatole nere presenta enormi criticità. È infatti evidente che il concetto di stile di guida è aleatorio ed impalpabile, e consentire la determinazione dei premi sulla base di tale fumoso parametro lascia campo libero a condotte discriminatorie. Che potrebbero condurre a legittimare incrementi tariffari che non si verificherebbero col sistema bonus-malus.
EDR nuovi, scatole nere vecchie
I dispositivi di geolocalizzazione rappresentano poi strumenti obsoleti e residuali, posto che a partire dal 2 luglio 2022 tutti gli autoveicoli di nuova omologazione devono essere dotati di un dispositivo EDR montato dalla casa madre che costituisce un duplicato tecnologicamente più avanzato delle scatole nere.
Il no dei Aiped: le scatole nere possono sbagliare
Alla luce delle moderne tecnologie disponibili, la scatola nera rappresenta un sistema obsoleto che il mercato assicurativo dovrebbe superare. Lo affermano i periti di Aiped (Associazione Italiana Periti ed Estimatori danni) commentando le novità contenute nel Ddl Concorrenza, e che prevedono la portabilità dei dati delle scatole nere installate sulle auto. “Gli apparati satellitari hanno costituito un importante investimento da parte delle compagnie e, nelle intenzioni, il loro utilizzo doveva garantire un contenimento del costo dei sinistri e prevenire le frodi assicurate”. Tuttavia nel tempo lo strumento della scatola nera ha dimostrato i propri limiti. Basti pensare che in tema di geolocalizzazione dei veicoli la carenza di segnale o l’intasamento delle celle di riferimento possono alterare il segnale comportando incertezze nella stima delle distanze e/o deli angoli. Anche il rilievo delle velocità della vettura da parte della scatola nera risulta spesso impreciso perché legato alla frequenza con cui il segnale viene registrato.
Meglio la dashcam
In particolare l’introduzione e la regolarizzazione del dispositivo dashcam, come già avvenuto in altri Paesi, garantirebbe un processo di efficienza e di controllo maggiore che porterebbe benefici anche in termini economici sotto forma di riduzione dei prezzi delle polizze rc auto, e a un maggior contrasto del fenomeno delle frodi assicurative, conclude Mercurio.