Il Gruppo Volkswagen è costantemente all’onore delle cronache per le difficili condizioni in cui versa, tali da farne paventare il crollo nel corso dei prossimi mesi. Condizioni tali da esigere provvedimenti di rilievo sul fronte dei costi. Nonostante ciò, il management dell’azienda teutonica deve anche cercare di capire quale potrà essere il proprio futuro, in un settore in costante evoluzione come quello dell’automotive. E, in tal senso, alcune preziose indicazioni sono state fornite da Kai Grunitz, il responsabile per lo sviluppo della casa di Wolfsberg. È stato proprio lui, in una conversazione intrattenuta con il magazine Auto Express, a incaricarsi di indicare quale sarà lo stile delle prossime Volkswagen.
Volkswagen: lo stile delle nuove vetture sarà diverso
Le prossime vetture lanciate sulle linee di assemblaggio da parte di Volkswagen saranno caratterizzate da notevoli modifiche. Ad affermarlo è Kai Grunitz, intervistato da Auto Express, nel corso di una articolata conversazione proprio a proposito degli intenti stilistici della più grande casa automobilistica tedesca.
Le prime ad essere interessate dal nuovo corso saranno le nuove generazioni di ID.3 e ID.4, alle quali è stato affidato un compito impegnativo: introdurre un “linguaggio di design completamente nuovo”. Tale da riuscire a configurare una rinnovata identità visiva. Una diversità la quale, però, sembra destinata a segnare un vero e proprio ritorno al passato. Secondo Grunitz, infatti, tale rinnovata identità visiva dovrebbe infine sfociare in un ritorno alle forme per le quali Volkswagen ha conseguito grande successo a livello globale.
Tradotto in parole povere, tale aggiornamento dovrebbe infine aprire la strada alle ormai tradizionali linee nette e scolpite tipiche della casa teutonica. Le quali, peraltro, potrebbero essere riproposte anche all’interno dell’abitacolo e nell’interfaccia utente, destinata ad essere migliorata. Per riuscirci, i tecnici di Wolfsburg abbracceranno una tendenza sempre più evidente, il ritorno ai tradizionali pulsanti fisici. Un input derivante dall’aperto fastidio esplicitato da un numero crescente di consumatori e già accolto in particolare da Hyundai per i modelli destinati al mercato degli Stati Uniti.
Sui comandi fisici Volkswagen aveva già iniziato il suo ripensamento nel 2022
Proprio per quanto concerne i pulsanti fisici, se nel corso del 2019 il Gruppo Volkswagen, con la Golf 8, aveva proceduto alla loro rimozione, optando per gli emergenti touchscreen con feedback tattile, già tre anni più tardi aveva deciso di tornare precipitosamente sui propri passi.
Una direzione che, stando a quanto dichiarato da Grunitz dovrebbe essere ribadita nei modelli futuri. Le prossime vetture di VW, infatti, saranno dotate di pulsanti aggiuntivi tesi a facilitare un accesso più rapido alle funzioni maggiormente utilizzate. Operazione più gradita da un gran numero di conducenti rispetto ai sottomenu del touchscreen, che rischiano di deconcentrarli mentre si trovano alla guida del proprio veicolo.
Proprio affrontando in maniera più circostanziata il tema relativo alle nuove ID.3 e ID.4, il responsabile per il prodotto di Volkswagen ha poi dichiarato l’intenzione di apportare molti miglioramenti su aspetti come quello prestazionale e in termini di costi delle batterie che saranno destinate ad alimentarli.
Occorre comunque sottolineare che il tema del miglioramento qualitativo dei veicoli prodotti sulle linee di montaggio dei vari stabilimenti della casa teutonica era già stato affrontato dal numero uno del gruppo, Oliver Blume, alcuni mesi fa. Per poi essere un po’ messo in disparte quando l’attenzione mediatica si è spostata sulla tempesta finanziaria vissuta a Wolfsburg.
Tanto da spingere molti a chiedersi se ci sarà realmente tempo per un miglioramento complessivo in termini di aspetto delle autovetture prodotte da Volkswagen. E, in caso affermativo, quali saranno gli stabilimenti in cui condurre le nuove lavorazioni, considerato come per alcuni di essi, in particolare l’ex stabilimento Karmann di Osnabrück, l’ormai celebre “Fabbrica di vetro” di Dresda e l’impianto di Emden, si parli ormai apertamente di prossima chiusura.