Italiani spaventati da un possibile aumento dell’accisa sul gasolio. Il governo potrebbe alzarla, portandola al livello dell’accisa sulla benzina. Secondo l’associazione delle imprese dei carburanti, Unem (Unione energie per la mobilità), ci sarebbe un aumento immediato dei prezzi al consumo del diesel di 13,5 centesimi al litro. Si avrebbe un maggiore esborso per gli italiani stimato in quasi 2 miliardi di euro, circa 70 euro all’anno per 26 milioni di famiglie. Sia per chi ha l’auto a gasolio sia per chi non ce l’ha: sono aumenti sui beni, perché il costo del trasporto delle merci lieviterebbe.
Scritto in modo misterioso
C’è il Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029 della presidenza del Consiglio. Lo trasmesso alle Camere il 28 settembre 2024. Si intende “utilizzare il riordino delle spese fiscali in determinati ambiti di tassazione, come l’allineamento delle aliquote delle accise per diesel e benzina”. Significato misterioso. Uno: alzi l’accisa sul gasolio al livello dell’accisa sulla benzina. Due, oppure: abbassi l’accisa sul gasolio al livello dell’accisa sulla benzina.
Il Mef (ministero dell’Economia e delle Finanze) ha definito “fuorviante” la notizia: sulla base degli impegni Pnrr, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica approvato nel 2022, il governo è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi (Sad). È allo studio un meccanismo di allineamento tra i livelli delle rispettive accise.
Questione di sussidi
Secondo mistero. Cos’ha detto il Mef? Nessuno lo sa con precisione. A furia di parlare in burocratese stretto, nessuno ci capisce più nulla. Una rimodulazione delle due accise (benzina e diesel) che vuol dire? “Il Piano strutturale di bilancio di medio termine ha previsto che questo allineamento sarà definito nell’ambito delle misure attuative della delega fiscale”.
Stando all’ultimo “Catalogo dei SAD e dei SAF”, vengono considerati SAD i vari sussidi introdotti a sostegno di particolari categorie professionali (come gli agricoltori o gli autotrasportatori) e la differenza di trattamento fiscale tra benzina e gasolio: 3,4 miliardi di euro.
Due terzi in tasse
Oggi il carico fiscale totale (accise + Iva) sulla benzina è pari al 60% del prezzo al consumo, mentre per il gasolio è del 56%. Paghi le tasse. Poi paghi l’Iva sulle tasse già pagate. L’automobilista bancomat è ossigeno per l’Italia: coi miliardi di euro di imposte su chi guida si pagano pensioni, sanità e quant’altro. Se e quando le elettriche dovessero sostituire le termiche, lo Stato potrebbe pensare ad accise molto più forti delle attuali sulla corrente. Il totale (accise + Iva) sulla benzina è di 1,041 euro/litro (di cui 0,313 di Iva) pari al 60% del prezzo al consumo. Mentre sul gasolio è di 0,909 euro/litro (di cui 0,292 di Iva), pari al 56%: record tra i 27 Paesi europei.