Bruxelles è pronta a incassare le multe Ue di 15 miliardi alle Case auto per sforamento dei limiti delle emissioni. In vista del Consiglio sulla competitività di giovedì 28 novembre 2024, l’Associazione europea dei costruttori di automobili (Acea) esorta gli Stati membri Ue a mettere da parte le differenze e a concordare la misura più urgente: l’alleggerimento dei costi di conformità per il 2025.
Servono misure immediate
Sigrid de Vries, direttore generale Acea: i produttori da soli stanno sopportando il peso di una trasformazione ostacolata da fattori al di fuori del loro controllo, come infrastrutture di ricarica inadeguate e incentivi all’acquisto insufficienti. È incoraggiante vedere gli Stati membri dell’Ue discutere opzioni concrete e praticabili per alleviare la pressione immediata e sproporzionata sulla conformità, come l’introduzione di periodi di conformità pluriennali o l’autorizzazione all’accumulo e all’indebitamento di crediti di CO2 per anni. Ridurre i costi di conformità per il 2025 mantenendo saldamente in carreggiata la trasformazione della mobilità verde è essenziale per garantire la resilienza del settore automobilistico dell’Ue e la capacità a lungo termine di navigare nella transizione verde.
Obiettivo, trasformazione della mobilità verde è essenziale per garantire la resilienza del settore automobilistico dell’UE e la capacità a lungo termine di navigare nella transizione verde. L’Associazione è una lobby e cura i propri interessi, ma in questo modo si riuscirebbe anche a garantire la piena occupazione. L’alternativa è una, diciamo noi: tagli e chiusure, instabilità sociale.
Con il tempo che stringe per il 2025, i produttori devono affrontare crescenti sfide per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2 a causa della debole domanda di veicoli elettrici a batteria e del deterioramento del clima economico.
All’epoca, quando occorreva attivarsi, nessun costruttore – a parer nostro – ha davvero combattuto la battaglia contro l’auto elettrica e questi limiti sulle emissioni. Adesso, meglio tardi che mai.
Solo qualche numero per dare l’idea
13,2 milioni di europei lavorano nel settore automobilistico,
10,3% di tutti i posti di lavoro manifatturieri,
383,7 miliardi di euro di entrate fiscali per i governi europei,
106,7 miliardi di surplus commerciale per l’Ue.
oltre il 7,5% del Pil dell’Ue generato dall’industria automobilistica,
72,8 miliardi di euro di spesa in ricerca ogni anno, il 33% del totale Ue.