C’è una bella bufala nel web: vendite di auto elettriche nel mondo +35% nel 2023 rispetto al 2022. Una fake. In realtà, a crescere del 35% è l’insieme di due tipologie di macchine: 1) le elettriche; 2) le ibride plug-in. Dire che le elettriche salgono di quella percentuale è come mischiare mele e pere. I numeri: nel 2022, le elettriche vendute nel pianeta erano grosso modo 8 milioni, le ibride plug-in 2,5 milioni. Totale, 10,5 milioni di mezzi alla spina immatricolati. Nel 2023, quasi 10 milioni di un tipo e 4,2 milioni dell’altro. Totale, 14,2 di ricaricabili (fonte EV Volumes). Di chi il boom? Delle doppio motore alla spina, che nel globo stanno divorando le elettriche pure, in crescita lievissima.
Problema delle ricariche: le ibride plug-in stanno aumentando parecchio
La risposta al perché mai le ibride plug-in si stiano pappando le elettriche è facile: c’è il problema delle ricariche. Abbiamo un mix di autonomia delle elettriche ridotta, poche colonnine nel mondo, stazioni scollegate, rotte, vandalizzate, mal funzionanti, che necessitano di app specifica, all’aperto, sotto la pioggia. Invece, con la plug-in decidi tu: se la batteria è carica, vai a corrente; se no, vai a benzina. Occhio alle plug-in ultra moderne che arriveranno dalla Cina, pronta a spaccare tutto: batterie da 40 kWh, pieno di elettroni velocissimo.
Errore madornale dell’Unione europea che banna tutte le termiche
I burocrati dell’Ue hanno commesso un errore tremendo: bannare la vendita di ibride plug-in nel 2035. Solo elettriche. Zero benzina, zero diesel, zero ibride, e anche zero vetture a doppio motore ricaricabili. Un disastro automotive che va contro la tendenza mondiale: quello di immatricolare le ibride plug-in. Questo vale per il privato senza partita Iva, ma pure per le aziende: fra l’acquistare o il noleggiare un mezzo alla spina, di certo preferiscono le ibride. Comunque, se ne riparla nel 2026, con la clausola di revisione Ue.