Le future hypercar di Rimac saranno alimentate a gasolio. Il produttore croato sta attualmente sviluppando la tecnologia con nanotubi di carbonio e studiando la possibilità di utilizzarli come generatori termoelettrici, riferisce la pubblicazione britannica Autocar citando il capo della casa automobilistica croata, Mate Rimac.
Le future hypercar di Rimac saranno alimentate a gasolio?
Se questa nuova tecnologia funzionerà, i veicoli elettrici non dovranno più essere ricaricati nel modo consueto, basterà riempirli con gas di petrolio liquefatto, idrogeno o un altro carburante, cosa che può essere semplice anche con il diesel. A tal fine Rimac sta lavorando alla realizzazione di sistemi in cui l’energia termica viene convertita in elettrica utilizzando un generatore termoelettrico basato su nanotubi di carbonio.
L’azienda ha già condotto test del tipo fondamentalmente nuovo di unità di azionamento, che hanno mostrato un’efficienza dell’80%. Allo stesso tempo, le emissioni di CO₂ e di altri gas serra sono significativamente inferiori a quelle di qualsiasi motore a combustione interna. Secondo Mate Rimac la tecnologia dei nanotubi potrebbe rivoluzionare l’industria automobilistica poiché eliminerà batterie ingombranti e pesanti (ad esempio, la batteria del GMC Hummer EV pesa circa 1.300 kg). Ciò è particolarmente importante nel segmento delle hypercar, in cui è rappresentata Rimac.
Naturalmente, la nuova tecnologia non eliminerà completamente le emissioni nocive. Tuttavia, il loro esiguo numero è facilmente compensato da varie iniziative “verdi”. Rimac aggiunge inoltre che la sua azienda ha già trovato una startup che sperimenta i nanotubi, anche se su piccola scala. L’unica cosa che resta da fare è migliorare la tecnologia per renderla commercialmente fattibile.
Ad oggi esistono solo esempi di laboratorio di utilizzo riuscito dei nanotubi di carbonio come generatori termoelettrici. Così, nel 2019, gli scienziati della Rice University di Houston (Texas) hanno creato una pellicola speciale che ha aumentato l’efficienza dei pannelli solari dal solito 20-25 all’80%. E nell’estate del 2022, hanno anche realizzato un tessuto contenente nanotubi e hanno utilizzato con successo il calore della torcia per alimentare l’illuminazione a LED.