Le Case auto europee a Bruxelles: meno burocrazia per essere campioni mondiali nella guida autonoma

Ippolito Visconti Autore News Auto
La lobby Case auto europee Acea chiede all’Ue procedure più snelle per favorire il comparto industriale.
Le Case auto europee a Bruxelles 1

Burocrazia: ecco il mostro che fa danni nell’Ue, anche nel settore auto. Così, la lobby dei costruttori Acea si rivolge a Bruxelles chiedendo procedure più snelle per favorire il comparto industriale. Per oltre un secolo, dicono le Case, i produttori di veicoli e i fornitori automobilistici europei sono stati pionieri tecnologici. Ma la burocrazia gravosa li sta mettendo a rischio di rimanere indietro rispetto ai concorrenti globali (Cina, aggiungiamo noi, e Usa), poiché la tecnologia digitale è parte sempre più importante dei mezzi di trasporto. Questo quanto emerso al Dialogo strategico al workshop del 17 febbraio 2023 con il commissario europeo Virkkunen: “Abbiamo esortato l’Ue ad abbattere gli ostacoli amministrativi e ridurre gli eccessivi requisiti di conformità per liberare il potenziale innovativo del settore automobilistico europeo”.

Dalla reputazione alle barriere: guida autonoma

I produttori e i fornitori di veicoli europei sono potenze di R&S all’avanguardia nel loro campo, evidenzia l’Acea. “Godono di una reputazione invidiabile in tutto il mondo per l’innovazione. Ad esempio, il nostro settore sta progredendo costantemente nello sviluppo di veicoli automatizzati. Auto che si parcheggiano da sole, camion che si guidano da soli nei piazzali merci: queste applicazioni sono già una realtà. Abbiamo bisogno che l’Ue incentivi, non ostacoli il nostro vantaggio”. I veicoli automatizzati sono la prossima frontiera e un campo in cui possiamo essere leader, l’aggiunta. “Ma per farlo abbiamo bisogno di condizioni che favoriscano la creazione di una solida base industriale digitale”, ha affermato Sigrid de Vries, direttore generale dell’Associazione. 

Sconcerto

“È anche sconcertante che in un momento in cui la Commissione sta avendo un Dialogo strategico con l’industria per migliorare la sua competitività, stia effettivamente ritirando la proposta sui brevetti essenziali standard che sono essenziali per la leadership automobilistica dell’Ue nella guida semi-autonoma e autonoma senza consultazione o discussione preventiva con l’industria”, attacca l’Acea.

La lobby Case auto europee Acea chiede all’Ue procedure più snelle per favorire il comparto industriale.

Tecnologie chiave

“Gli Stati Uniti e altri stanno investendo massicciamente in tecnologie chiave come Intelligenza Artificiale e cloud computing. Sono all’avanguardia quando si tratta di mercati digitali. L’Europa deve rispondere con un approccio audace per garantire investimenti sufficienti in modo che la prossima generazione di veicoli connessi e automatizzati venga sviluppata qui”, ha affermato Benjamin Krieger, segretario generale di Clepa, l’Associazione europea dei fornitori automobilistici. La chiosa: “L’Ue deve rafforzare il suo ecosistema di semiconduttori ed elettronica automobilistica, far progredire la R&S e promuovere partnership globali e un mercato unificato per i veicoli autonomi”.

C’è un problema

Fin qui, Case e fornitori. Una nostra piccola aggiunta: Acea e Clepa si rivolgono agli stessi politici Ue che in passato non sono stati in grado di rimuovere gli ostacoli burocratici. Gli stessi che adesso mettono barriere alla guida autonoma. È un cortocircuito europeo messo in luce da Trump: l’Ue ha speso poco in competitività, senza investire in una politica economica comune forte. Ieri, Germania e Francia hanno fatto il bello e cattivo tempo nell’Ue; oggi, le debolezze delle sinistre a Berlino e Parigi si traduce in una paralisi mai vista. Abbiamo vistose mancanze e l’auto ne paga le conseguenze, anche con fabbriche in chiusura, licenziamenti, Cina che ci sovrasta. Adesso si chiede audacia a questi decisori. Il guaio è che nel 2019, col Green Deal Ue voluto dalla Germania della sinistra verde, l’industria auto s’è fidata, dovendo ora fare i conti col totale flop elettrico Ue. 

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