Le auto elettriche cinesi low cost invadono l’Europa: industria tradizionale in allarme

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il pericolo arriva dall’Oriente: le auto elettriche cinesi low cost invadono l’Europa, e così industria tradizionale è in allarme. Automotive News definisce i top manager delle Case Ue come “nervosi”.
byd-seagull

Il pericolo arriva dall’Oriente: le auto elettriche cinesi low cost invadono l’Europa, e così industria tradizionale è in allarme. Automotive News definisce i top manager delle Case Ue come “nervosi”. Il costruttore più aggressivo del Paese del Dragone è BYD. Obiettivo, la berlina Seagull a meno di 20.000 euro (foto). Una quattro posti con prezzi al di sotto dei rivali elettrici di Stellantis, Renault e altri. L’arrivo imminente del Seagull sta aumentando la pressione sui costruttori europei per il dominio nell’era dei motori post-combustione. Voluta dalla Ue stessa: solo elettriche vendibili dal 2035, addio a macchine a benzina e diesel. Un paradosso: l’Ue che spalanca le porte a Pechino. Vedremo se la clausola di revisione del 2026 bloccherà il processo verso il full electric e verso il trionfo della nazione della Grande Muraglia. 

Dazi Ue anti auto cinese: bastano?

La quota complessiva dei marchi cinesi nell’Ue l’anno scorso nel mercato elettrico era pari a circa il 7%, raggiungerà l’11% quest’anno e il 20% nel 2027. C’è un’indagine sulla concorrenza a Bruxelles, per capire se le Case cinesi abbiano preso troppi sussidi dal governo locale e se facciano concorrenza sleale. Dopo, l’Ue potrebbe piazzare dazi sulle auto cinesi. Le tasse basteranno? O quelle macchine saranno comunque meno costose di quelle europee, a parità di qualità costruttiva, design e tecnologia?  Martin Sander, responsabile del business europeo dei veicoli elettrici di Ford: “Stiamo esaminando molto attentamente questo modello e altri provenienti dai produttori cinesi di veicoli elettrici. Naturalmente siamo nervosi quando sul mercato arrivano nuovi concorrenti”. 

auto cinesi in Ue

Le fabbriche cinesi in Ue

C’è un problema. I cinesi vogliono aprire fabbriche in Ue. Come BYD in Ungheria. In quel caso, i dazi valgono? Potrebbero non esserci. I dazi ci sono sulle auto fatte in Cina, non fatte dai cinesi in Europa. Un esempio dal Messico: qui la Dolphin Mini ha fatto boom. A 358.800 pesos (19.780 dollari). Eppure nel Paese le colonnine sono poche, figuriamoci quando saranno tante. 

Per la soddisfazione del vicepresidente esecutivo di BYD Stella Li. Il ceo di Tesla, Elon Musk, ha avvertito a gennaio che i cinesi “demoliranno” la maggior parte delle altre Case automobilistiche (non Tesla) se non verranno erette barriere commerciali. Mentre il presidente Joe Biden è passato a quasi quadruplicare i dazi statunitensi sui veicoli elettrici cinesi: ora il 100%.

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