L’auto termica stoppa la Gigafactory di Termoli

Ippolito Visconti Autore News Auto
Nubi nerissime sul progetto di Automotive Cells Company per una Gigafactory a Termoli.
Nubi nerissime sul progetto di Automotive Cells Company per una Gigafactory a Termoli.

Ottobre 2024: l’allora capo Stellantis Tavares dice che non conviene fare la Gigafactory a Termoli (provincia di Campobasso in Molise) perché il mercato elettrico non dà garanzie. L’auto termica già allora faceva a pezzi le full electric. Gennaio 2025: l’amministratore delegato della compagnia petrolifere francese TotalEnergies, Patrick Pouyanné, ribadisce il concetto. Sul progetto di Automotive Cells Company nubi nerissime. La joint venture tra Stellantis, Mercedes e Totalenergies non ha dato i risultati che i fan dell’elettrico auspicavano. Le macchine a benzina, ibride e diesel sono imbattibili. Fa eccezione la Cina con elettriche e – soprattutto – termiche a benzina ibride plug-in. Ricordiamo che nella jv Stellantis ha il 45% del capitale, Mercedes-Benz il 30% e Totalenergies il 25%.

Parole logiche di Pouyanné

“Dal mio punto di vista di rappresentante dell’industria, è meglio concentrare gli sforzi su uno stabilimento piuttosto che su tre”, dice Pouyanné. Preferibile scommettere tutto sulla fabbrica a Billy-Berclau, nel nord della Francia. Una sola Gigafactory pare sufficiente per un numero così basso di auto elettriche. Non una seconda a Termoli né una terza in Germania a Kaiserslautern. L’impianto francese è stato aperto un anno e mezzo: aumenteranno volumi e capacità produttiva e si realizzerà una seconda struttura operativa. Utile – dice la jv – “aggiungere nuove chimiche di celle a basso costo al portafoglio”, e rispondere “allo spostamento della domanda del mercato verso veicoli elettrici dai costi più contenuti. Questi sviluppi tecnologici richiedono una nuova fase di ricerca e sviluppo nei prossimi mesi per poter industrializzare prodotti più accessibili”. Per Pouyanné, è noto che la produzione di celle è una questione complicata che richiede molta competenza in ambito chimico: “Non si tratta semplicemente di robot da utilizzare come in una fabbrica di automobili”. 

Nubi nerissime sul progetto di Automotive Cells Company per una Gigafactory a Termoli.

Auto termica imbattibile

Il fatto è che l’auto termica è troppo forte In Italia e in Europa. A catena, questo influenza le decisioni su eventuali Gigafactory al posto di siti dove al momento vengono prodotti i motori a combustione interna. La linea di Tavares era chiara: “Questi stabilimenti rappresentano un investimento enorme, la nostra idea è investire, fare gli investimenti in queste tre o quattro gigafactory, ma queste capacità sono poi utili soltanto se c’è una domanda di veicoli elettrici, se non c’è domanda nel mercato noi non facciamo nessun investimento in un piano che rimarrebbe inutilizzato”. Risultato: adattare le tempistiche, la sequenza deve essere tutta modulata in base a quella che è la domanda del mercato, a seconda della velocità con cui riusciamo per esempio a utilizzare le celle a combustibile per le batterie. “Dipenderà tutto dalla situazione del mercato, noi dobbiamo lavorare adesso per essere sicuri che quando sarà necessario avremo tutto quello che servirà per la produzione”. Era l’ottobre 2024. E siccome a febbraio 2025 l’auto termica vince ancora più di prima sull’elettrico, non pare proprio il caso di parlare di Gigafactory.

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